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Messina – Asm di Taormina, indispensabile privatizzare ma il processo va avanti da anni

Massimo Mobilia

Messina – Asm di Taormina, indispensabile privatizzare ma il processo va avanti da anni

martedì 07 Ottobre 2014

La multiservizi taorminese attende intanto l’esito della battaglia sull’estromissione di Tajana. I lavoratori: “Sviluppo volontariamente evitato”. La liquidazione costa 15 mln €

TAORMINA (ME) – È ancora guerra tra il Comune di Taormina e l’Azienda servizi municipalizzati. Mentre si aspetta con ansia la sentenza di merito da parte del Tar di Catania, relativa al ricorso del liquidatore Cesare Tajana contro la decisione del Consiglio comunale di estrometterlo alla guida della partecipata, si inseriscono adesso nella contesa i circa 80 lavoratori dell’azienda che hanno diramato una nota contro il procedimento di liquidazione.
La volontà del sindaco della Perla, Eligio Giardina, e della sua amministrazione, è infatti quella di continuare e concludere il processo di privatizzazione dell’Asm, in corso ormai da tre anni e ancora in alto mare, che tanto è “costata” e continua a costare alle casse del Comune. In una lettera rivolta a Giardina, al presidente del Consiglio, Antonio D’Aveni e al prefetto di Messina, Stefano Trotta, i lavoratori hanno infatti invocato il blocco della liquidazione perché sarebbe a loro avviso contrario agli interessi della città, e per ritrovare stabilità e serenità dal punto di vista lavorativo. Stando a quanto sostenuto dagli operai, è proprio in questi anni di incertezze che sono emerse le grandi potenzialità di questa azienda, intesa come multiservizi indispensabili per la città, il cui cattivo funzionamento è stato sin ora determinato soltanto da cattive gestioni. “I fatti dimostrano – hanno detto – che lo sviluppo dell’Asm è stato fino ad ora volontariamente evitato”.
Il riferimento è senza dubbio a quanto si sta svolgendo nelle aule dei Tribunali. Il liquidatore Tajana era stato reintegrato dal Cga, dopo diversi e repentini cambi al vertice operati dal Consiglio comunale. Dal canto suo, il liquidatore ha già messo a punto una richiesta di risarcimento danni nei confronti degli organi comunali per l’assurda cifra di circa 4 milioni di euro, a cui il Comune ha risposto dando mandato specifico ad un legale che per il momento ha presentato una parcella di circa 30 mila euro. Insomma, un gioco tra le parti prettamente politico, che rischia di portare nuovi passivi sia al bilancio comunale che a quello dell’Asm ancora in deficit per diversi milioni. La poltrona della municipalizzata è da sempre stata la più ambita tra i posti di cosiddetto sottogoverno e, come tale, rivendicata dalle compagini che hanno vinto le elezioni.
Il progetto di liquidazione che Cesare Tajana ha presentato al Consiglio comunale prefigura costi per oltre 15 milioni di euro, e per coprire queste spese sarebbe necessario vendere la funivia che è di esclusiva proprietà dell’azienda. I lavoratori aspettano di essere ascoltati in Consiglio anche alla presenza del Prefetto – che tornerebbe per la seconda volta in questi anni ad occuparsi della questione – per ribadire il concetto secondo il quale, un’eventuale gestione privata determinerebbe un aumento del costo dei servizi e meno introiti per le casse del Comune.

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