Formazione: Crocetta promette 130 mln ma la piazza resta calda - QdS

Formazione: Crocetta promette 130 mln ma la piazza resta calda

Michele Giuliano

Formazione: Crocetta promette 130 mln ma la piazza resta calda

giovedì 09 Ottobre 2014

Vertenza del settore in alto mare, la Regione garantisce corsi e soldi a stretto giro di posta. Ancora proteste e scioperi: raccolta firme per la mancata attivazione degli Oif

PALERMO – Prima corposa tranche di fondi per pagare gli stipendi arretrati e prestissimo, questione di giorni, via libera al decreto di finanziamento dei nuovi corsi a valere sulla terza annualità dell’Avviso 20. Parole del governatore della Regione Sicilia, Rosario Crocetta, che però non sono bastate per far rientrare le proteste di piazza dei lavoratori e le tantissime perplessità che continuano ad aleggiare attorno al settore che pare essere sempre più in balìa delle scelte politiche che repentinamente sono cambiate molte volte in questi ultimi 5-6 anni.
Il problema è anche di prospettiva: molti dipendenti degli enti sono convinti che il disegno di legge varato dal governo regionale, che dovrebbe approdare all’Ars per il via libera definitivo, non darebbe le necessarie garanzie occupazionali. Effettivamente di fatto non si fonda più sulla legge 24 del ’76 che invece obbligava gli enti a trattenere tutti i lavoratori, e di conseguenza ne doveva tener cinto la Regione al momento di erogare il relativo finanziamento.
Quando si parla di formazione non si intende poi soltanto il corso collegato agli enti ma anche i due progetti con il Ciapi di Priolo Prometeo e Garanzia Giovani che non vedono le date certe di partenza.
“I ripetuti impegni e accordi stipulati sono stati sempre disattesi. È paradossale, una messa in scena senza alcuna novità – commenta il coordinatore regionale dello Snals, sindacato nazionale autonomi lavoratori scuola aderente alla Confsal, Giuseppe Milazzo -. Sempre gli stessi impegni, promesse, rassicurazioni ed ipocrite condivisioni delle preoccupazioni dei lavoratori che si riassumono in numerosi e purtroppo inconcludenti tavoli di confronto tenuti con i sindacati”.
Stando a quanto garantito da Crocetta sono però pronti sul piatto 130 milioni di euro, già inviati alla Ragioneria per il pagamento agli enti, in modo da pagare un bel po’ di stipendi arretrati. “Prima ci faccia vedere il decreto e il numero del mandato – afferma Piero Quinci, il docente del centro di formazione salesiano Cnos che per una intera settimana ha protestato davanti al Tribunale di Catania dopo aver presentato il terzo esposto in un anno contro il governo regionale per interruzione dell’obbligo scolastico.
 
La situazione di grave difficoltà vale per tutti gli enti che svolgono formazione, soprattutto quella per studenti in obbligo scolastico. Al riguardo in Sicilia si moltiplicano le proteste e le raccolte firme proprio per il blocco dell’Oif. A Modica i genitori degli alunni del centro IeFp hanno organizzato una raccolta di firme, chiedendo anche loro “l’intervento sostitutivo dello Stato”.
Iniziativa simile ad Acireale, dove i genitori degli alunni del terzo anno dell’ente Ciofs, anch’esso legato alla famiglia salesiana, hanno inviato una lettera di denuncia al prefetto e alla Procura della Repubblica di Catania. La Confap, associazione che raggruppa gli enti di formazione di ispirazione cattolica, ha annunciato intanto una manifestazione di protesta davanti al Palazzo d’Orlens a Palermo, sede della presidenza della Regione, per il prossimo 15 ottobre.
 


Tirata in ballo anche l’Anci Sicilia
 
Ad essere stata tirata in ballo in questa vertenza anche l’Anci Sicilia, l’associazione nazionale dei Comuni. Alcuni enti hanno scritto all’associazione chiedendo una sensibilizzazione sul tema presso tutti i sindaci siciliani, responsabili del controllo dell’obbligo scolastico. La vicenda è arrivata anche in Parlamento: la senatrice Nunzia Catalfo, del Movimento 5 stelle, ha posto la questione in Commissione Lavoro, che dovrebbe convocare il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’assessore al ramo Nelly Scilabra per fare il punto della situazione. Lo Snals ha tracciato le priorità assolute su cui intervenire per evitare che il settore formativo siciliano vada a collasso: pagamento immediato delle retribuzioni arretrate dei lavoratori; sblocco della cassa integrazione in deroga per gli operatori sospesi dagli enti; soluzione per tutti i lavoratori licenziati e sospesi che continuano a rimanere in attesa di risposte per il loro reimpiego; avvio immediato della prima e terza annualità dei percorsi di obbligo formativo (IeFP); avvio immediato della terza annualità del Piano Giovani, già in forte ritardo e prospettive future della filiera; strutturazione dei servizi per il lavoro in Sicilia con l’Impiego degli ex lavoratori degli Sportelli Multifunzionali.

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