Garanzia giovani, Sicilia leader in Italia per numero di adesioni - QdS

Garanzia giovani, Sicilia leader in Italia per numero di adesioni

Michele Giuliano

Garanzia giovani, Sicilia leader in Italia per numero di adesioni

martedì 14 Ottobre 2014

Nell’Isola risiede il 16% dei richiedenti, seguono la Campania e il Lazio con il 14% e il 7%. Il bonus occupazionale a disposizione dei siciliani ammonta a 10 milioni di euro

PALERMO – Anche per la misura straordinaria occupazionale “Garanzia giovani” la Sicilia si attesta leader in Italia per numero di adesioni. Al 2 ottobre scorso si sono registrati 223.729 giovani, 69.347 sono stati convocati dai servizi per il lavoro e 49.577 hanno già ricevuto il primo colloquio di orientamento; 15.578 le occasioni di lavoro, per un totale di posti disponibili pari a 22.270.
La provenienza geografica dei giovani, come detto, mostra che la maggior parte di loro risiede in Sicilia con 35.939 unità, pari al 16 per cento del totale, in Campania con il 14 per cento (30.951 unità) e nel Lazio con il 7 per cento (14.978 unità). Indagando sul genere dei giovani che si sono registrati, si nota come il 52 per cento delle registrazioni (116.637 unità) ha interessato uomini mentre quelle che hanno riguardato le donne sono state 107.092, pari al 48 per cento.
In termini di età dei giovani, il 51 per cento delle registrazioni, pari a 113.555 (62.345 uomini e 51.210 donne) ha interessato i giovani di età compresa tra i 19 e i 24 anni, mentre sono state 88.594, pari al 39 per cento, quelle che hanno interessato giovani dai 25 ai 29 anni (41.041 uomini e 47.553 donne) e 21.580, pari al 10 per cento, i giovani dai 15 ai 18 anni (13.251 uomini e 8.329 donne). In termini di titolo di studio, i giovani registrati sono così suddivisi: il 20 per cento ha conseguito una laurea, il 56 per cento risulta essere diplomato, infine il rimanente 24 per cento risulta avere un titolo di studio di terza media o inferiore.
“Con la pubblicazione del decreto direttoriale del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – dichiara il siciliano Vito Rizzo, esperto in programmazione comunitaria e politiche giovanili – che regola l’intervento ‘bonus occupazionale’ in attuazione della Youth guarantee-Garanzia giovani, parte ufficialmente la seconda fase del maxi progetto da 1,5 miliardi di euro che mira a combattere la disoccupazione giovanile”.
L’importo complessivo messo a disposizione ammonta a 188.755.343,66 euro. L’incentivo, che sarà fruibile mediante conguaglio con i contributi previdenziali mensilmente dovuti, spetta per le assunzioni effettuate dal 3 ottobre 2014.
L’Inps, d’intesa con il ministero del Lavoro, è in procinto di emanare una apposita circolare per fornire le indicazioni operative per i datori di lavoro interessati, mettendo contestualmente a disposizione la procedura telematica per la fruizione dell’incentivo.
 
Le risorse per il bonus occupazionale a disposizione per i giovani siciliani ammontano a 10 milioni di euro, ma poi c’è un fiume di soldi previsto per mettere in moto tante attività. In particolare, 42 milioni di euro sono destinati all’accoglienza, 56 milioni finanziano la formazione e altri 15 milioni di euro i progetti di apprendistato, oltre che i 10 milioni già citati legati ai tirocini.
La Regione destina anche una quota consistente (circa 20 milioni di euro) all’autoimpiego per dare spazio a giovani con ambiziosi progetti imprenditoriali. La speranza è che finite queste misure i “nuovi imprenditori” camminino sui loro piedi.
 


Nasce in Ue la Rete dei servizi pubblici per l’impiego
 
Al fine di aiutare gli Stati membri nella realizzazione delle politiche volte a contrastare la disoccupazione, nasce una nuova struttura europea: la Rete dei servizi pubblici per l’impiego. Il miglioramento del sostegno ai giovani in difficoltà lavorativa, offerto dai servizi pubblici per l’impiego degli Stati membri è fondamentale per una concreta attuazione di Garanzia Giovani. Uno dei problemi maggiormente significativi è l’inefficienza dei servizi pubblici per l’impiego; la Rete dovrà offrire più opportunità di raffrontare le prestazioni dei servizi per l’impiego sulla base di parametri di riferimento “pertinenti”, individuando le buone pratiche e migliorando la cooperazione. In molti Stati, infatti, occorre migliorare il funzionamento, così da garantire ai giovani una consulenza personalizzata, che sia coerente con la loro situazione, nonché rivolta alle reali opportunità di lavoro, istruzione e formazione presenti. Nel 2014 undici Paese dell’Ue, tra cui l’Italia, hanno ricevuto raccomandazioni specifiche riguardanti i servizi pubblici per l’impiego. Da oggi quindi i responsabili politici nazionali potranno avvalersi della Rete per sviluppare le politiche in materia di occupazione.

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