Sfiducia agli assessori rinviata di 1 settimana - QdS

Sfiducia agli assessori rinviata di 1 settimana

Antonio Mercurio

Sfiducia agli assessori rinviata di 1 settimana

mercoledì 15 Ottobre 2014

Si cerca di ricomporre gli equilibri nel Pd, Crocetta incrocia le dita. Falcone (Fi) contesta le dicerie ed esclude accordi sottobanco

PALERMO – Una settimana per riprendere fiato e cercare di ricomporre gli equilibri all’interno del Partito Democratico, profondamente lacerato dai numerosi contrasti tra le varie anime che lo compongono. Un colpo di fortuna insperato per il presidente della Regione Rosario Crocetta. Per oggi pomeriggio, infatti, era stata fissata a Sala d’Ercole la discussione della mozione di censura, voluta dall’opposizione, nei confronti dell’assessore alla Formazione Nelli Scilabra.
Domani la stessa sorte sarebbe toccata all’assessore alle attività produttive Linda Vancheri. Tutto rinviato, invece, alla prossima settimana, anche l’elezione del vicepresidente dell’Assemblea. La decisione è stata presa ieri pomeriggio durante la conferenza dei capigruppo dell’Ars, che ha rinviato l’esame del documento alla seduta di martedì prossimo, in attesa che la corte d’Appello di Palermo definisca la questione dell’attribuzione dei seggi dopo le suppletive. Una decisione legata al nodo del mancato giuramento del neo-deputato Pippo Gennuso che avrebbe potuto invalidare ogni votazione. Favorevoli al rinvio i partiti di maggioranza contrari, invece, Forza Italia, Ncd, Pid e Movimento cinque stelle.
Una settimana, la prossima, che si preannuncia incandescente per il governatore sotto assedio all’Ars, schiacciato tra la mozione di censura ai suoi due assessori e la mozione di sfiducia che il centrodestra ha già annunciato di voler presentare contro di lui. Un clima reso ancor più teso dalle difficoltà economiche della Regione, alle prese con un deficit da oltre tre miliardi di euro per chiudere il bilancio di previsione 2015. Un quadro allarmante, da spingere ieri l’ex presidente della commissione Bilancio Riccardo Savona ad affermare che non esisterebbero “le condizioni per chiudere il bilancio”.
E se ieri, durante un incontro a Palazzo d’Orleans, Crocetta ha ricevuto una delegazione del Psi composta da Nino Oddo, Giovanni Palillo, Carlo Vizzini e Antonio Venturino e una del Megafono, rappresentata da Beppe Lumia e Mariella Lo Bello, per ribadire il “reciproco rapporto di collaborazione”, è sul fronte interno che ha ben poco di cui rallegrarsi. Il Pd continua a essere spaccato e si presenterà in Aula in ordine sparso. Mentre tra i renziani Davide Faraone, il braccio destro del presidente del Consiglio in Sicilia, ha gettato acqua sul fuoco invitando la stessa Scilabra a dimettersi, Crocetta ha ribadito che “Nelli non si tocca”.
Nel frattempo, mentre i cuperliani si mostrano uniti a favore della mozione all’assessore Scilabra, la scelta di far aderire il gruppo dei Megafono al Pd sembra aver amplificato i malumori tra i democratici. Fabrizio Ferrandelli, ad esempio, è stato l’unico tra i deputati renziani all’Ars a raccogliere la proposta lanciata dai cuperliani e, in una lettera inviata lunedì al presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, firmata da altri dieci deputati, ha auspicato un confronto con il gruppo parlamentare “sull’ingresso del Megafono nel Pd per evitare ulteriori fratture in futuro”. Ferrandelli, ad ogni modo, è tra quelli che cercano un percorso comune, contrario alla mozione di censura. Strada tutt’altro che agevole, anche se ora si può contare su una settimana in più di tempo.
Coesa appare, invece, l’opposizione dopo l’appello all’unità che lunedì il Ncd ha lanciato durante l’assemblea costituente regionale del partito. I coordinatori regionali del Ncd, Cascio e Castiglione, che hanno definito Crocetta come “il peggior presidente della Regione”, si dicono convinti che l’opposizione, grillini in testa, sarà compatta. A gettare qualche ombra le voci, circolate nei giorni scorsi, del ripensamento dei deputati regionali di FI, in cambio della vicepresidenza.
Secca ieri la replica del capogruppo degli azzurri a Sala d’Ercole Marco Falcone che le ha bollate come “dicerie” escludendo accordi sottobanco:  “Ho sentito Crocetta – ha chiarito Falcone –  mi ha illustrato alcune misure avviate nel settore della Formazione ma voteremo la mozione di censura e cosi anche la mozione di sfiducia”.
Per l’esponente del centrodestra Nello Musumeci, la mozione sarà il momento per smascherare quei deputati di centrosinistra “che criticano Crocetta di giorno e vanno poi a trattare di notte. L’occasione buona – ha aggiunto – affinché la politica dia un segno di credibilità, anche se questo può significare per me e i colleghi deputati lasciare l’Ars con tre anni di anticipo”.

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