Ferrovie, aspettando il contratto di servizio - QdS

Ferrovie, aspettando il contratto di servizio

Luigi Ansaloni

Ferrovie, aspettando il contratto di servizio

mercoledì 14 Ottobre 2009

Le due parti, Trenitalia e Regione, non solo non si sono accordate, ma sembrano ora come ora più lontane che mai. La differenza ora è di quadi 30 milioni di euro senza i quali non si potrà confermare l’offerta di treni

PALERMO – Contratto di servizio per le ferrovie, ancora nulla di fatto. È passato più di un mese da quando la firma era stata prima annunciata e poi smentita, e ancora nulla è cambiato.
Le due parti, Trenitalia e Regione, non solo non si sono accordate, ma sembrano ora come ora più lontane che mai. Gli ultimi “aggiornamenti”, arrivati dopo l’incontro tra l’azienda e i vari comitati pendolari dei cittadini che si sono formati in questi ultimi anni, dicono che sono disponibili da parte della Regione, tramite il trasferimento di fondi dello Stato, 97 milioni di euro. Per il Contratto ne servono 120 più altri 10 per attuare il cosiddetto “memorario”.
Insomma, la differenza adesso è di quasi 30 milioni di euro: non esattamente una cifra da poco. La Regione, per legge, deve destinare almeno il 50% dei fondi per i trasporti, al trasporto rotabile. Ovviamente ha destinato il 50%, non un euro in più. Altrettanto ovviamente il servizio su gomma è stato rinnovato senza ritardi per la modica cifra di 270 milioni. Il contratto doveva essere firmato entro una settimana dal 7 Settembre, cosa che ovviamente ancora non è stata fatta.
Attualmente Trenitalia, sommando contributi e biglietti, ha un GAP di bilancio del 30%, prossima al fallimento. Nel 2006 il deficit è stato di 2 miliardi. Oggi è di 500 milioni. Rispetto alla Germania dove si pagano 23,7 centesimi/passeggero km e alla Francia dove se ne pagano 19,8, in Italia se ne spendono 11,8. Ne servirebbero 16,8, ma già con 13,4 si raggiungerebbe l’allineamento.
A questo punto gli scenari che si delineano sono due: se si firma il contratto di servizio si potranno acquistare nuovi materiali e migliorare così nettamente il servizio. Anche firmando per la cifra disponibile, si può accedere alla richiesta sul nuovo materiale, promessa recentemente da Moretti & c. Se non si firma, invece, non si potrà accedere a niente. E la situazione, a quel punto, potrebbe essere irrimediabile.
Trenitalia infatti, nel corso dell’incontro di Palermo dell’8 ottobre, ha fatto presente che, se non verrà a breve siglato il contratto di servizio, con ogni probabilità non potrà confermare l’attuale offerta di trasporto e che dal prossimo cambio orario del 12 dicembre 2009 attuerà un taglio a tutta l’offerta di trasporto ferroviario siciliano del 20%. Ma già dal 19 ottobre, ovvero dalla settimana prossima, potrebbero comunque esserci i primi disagi per i pendolari siciliani, già reduci da un settembre infernale tra soppressioni (gran parte causate dal forte maltempo che ha colpito tutta l’Isola, va detto) e ritardi. E la situazione purtroppo sembra destinata a peggiorare. Ad esempio, col nuovo orario non ci saranno probabilmente più le carrozze regionali sui treni a lunga percorrenza (Roma, Milano, Venezia, Torino le mete principali) che verranno ulteriormente anticipati in partenza.
I comitati hanno chiesto che i passeggeri vengano autorizzati  a poter salire in ogni caso senza sovrapprezzo, ma la replica è stata “Non è possibile”. Adesso molti viaggiatori dovranno ricalcolare partenze e arrivi da casa loro. Non proprio una grande comodità.
 

 
Comitato pendolari. Seriamenti preoccupati per il ritardo nella firma
 
“Siamo stufi di fare da cuscinetto tra Trenitalia e la Regione ed essere convocati solo quando serviamo a Trenitalia. Chiediamo all’assessore regionale ai trasporti, Nino Strano, che fine ha fatto la rivoluzione copernicana, la svolta epocale che ha descritto subito dopo l’incontro di Roma del 7 settembre con Moretti e perché in quella data non ha sottoscritto il Contratto di servizio? Siamo seriamente preoccupati che questo ritardo nella firma del contratto non pregiudichi la concessione dei fondi per l’acquisto o la ripartizione del materiale rotabile”. A dirlo è Giosuè Malaponti, presidente del comitato pendolari di Catania, uno dei tanti che si sono spontaneamente formati in questi ultimi anni. Un modo per fare gruppo tutti insieme, contro i disagi quotidiani di gente che vive sulle rotaie, lontani dalle comodità e che ogni giorno non sa cosa l’aspetta. Giacomo Fazio, presidente del comitato pendolari Palermo-Punta Raisi, è uno dei cardini storici, un vero e proprio punto di riferimento per tutti. “La situazione attuale non è buona di certo – dice Fazio – purtroppo i tagli ci sono già, con le quotidiane soppressioni che, a questo punto, se inevitabili devono essere programmate ed ufficializzate, in modo che i passeggeri sappiano quali sono i treni garantiti. Comunque – conclude – non è accettabile che la Regione firmi un contratto predisposto da Trenitalia”. (

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