Centri storici, servizio idrico e aree protette. Per i Ddl rischio stallo a Sala d’Ercole - QdS

Centri storici, servizio idrico e aree protette. Per i Ddl rischio stallo a Sala d’Ercole

Giovanna Naccari

Centri storici, servizio idrico e aree protette. Per i Ddl rischio stallo a Sala d’Ercole

sabato 18 Ottobre 2014

Riunioni della Commissione Ambiente e territorio Ars tre volte la settimana dopo la lunga pausa estiva. La Commissione Affari istituzionali ha fermato per alcuni chiarimenti la riforma delle province

Palermo – Se l’Aula lavora a passo di lumaca, come hanno evidenziato all’Assemblea regionale siciliana lo stesso presidente e alcuni deputati nella seduta di martedì scorso, la commissione Ambiente e territorio rivendica un ritmo più sostenuto.
Dice il presidente Giampiero Trizzino (M5S): “Dopo la pausa estiva abbiamo convocato tre volte a settimana, riuscendo ad approvare in pochi giorni il disegno di legge sui centri storici e importanti atti di indirizzo come quello sulla mobilità dolce”. E continua: “Abbiamo ripreso il disegno di legge sul servizio idrico e siamo in fase di chiusura dell’istruttoria per il testo relativo alle aree protette. Il problema, che denuncio da tempo, è che poi tutto questo lavoro puntualmente si arena nei meandri del Palazzo, tra continui rinvii dell’Aula”. 
In commissione Ambiente si è discusso del servizio idrico nei comuni dell’Ato 1 (territori serviti dall’ex Aps). La strada, da percorrere con l’intervento del governo nazionale, secondo la commissione, è quella di un “affidamento ad una nuova società a totale capitale pubblico costituita dai Comuni ex-Aps per garantire un servizio efficiente e la copertura occupazionale”.
Non è passato, in commissione Affari istituzionali il disegno di legge del deputato Vincenzo Vinciullo (Ncd) in materia di legge elettorale, proposto nell’ambito delle elezioni che sono state ripetute nel Siracusano e di decisioni del Consiglio di giustizia amministrativa. “La Prima commissione – spiega Vinciullo – ha bocciato il mio disegno di legge stabilendo che soltanto l’Ars ha potestà legislativa e che, a questa autorità, non intende rinunciare. Alla Suprema Corte di Cassazione, adesso il compito di ristabilire la potestà legislativa dell’Assemblea”.
La commissione Affari istituzionali intanto ha fermato per alcuni chiarimenti anche la riforma delle Province che era stata presentata dal governo regionale. La decisione è stata presa per alcune carenze riscontrate al testo dall’Ufficio legislativo legale dell’Assemblea regionale siciliana.

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