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Catania – Comune, altro che costi standard, prima di tutto ci vorrebbero i pc

Desiree Miranda e Agostino Laudani

Catania – Comune, altro che costi standard, prima di tutto ci vorrebbero i pc

mercoledì 14 Ottobre 2009

Organizzazione, parla il direttore generale Lanza: uniformare il costo dei servizi qui è impossibile. Manca il controllo di gestione, impossibile senza un sistema informatizzato

CATANIA – Il Comune di Catania non naviga in acque tranquille, non solo dal punto di vista economico per il qual caso forse sarebbe meglio parlare di tempesta piuttosto che di acque poco tranquille, ma anche dal punto di vista organizzativo. Come abbiamo raccontato infatti attraverso l’intervista al direttore generale, Maurizio Lanza, pubblicata sabato scorso, non esiste ancora una cultura dell’obiettivo e non c’è neanche una cultura di gestione economica in termini aziendali.
Anche perchè, come lo stesso Lanza ha spiegato, non c’è un sistema informatico completo. Quindi, non può esserci un controllo di gestione, né una politica di costi standard che è un sistema allo studio da parte degli enti pubblici in tutta Italia e che è uno dei punti base del federalismo fiscale.
L’idea essenziale è cercare di calcolare il costo medio di ogni servizio così da poter commisurare la macchina e il personale in funzione del servizio da erogare alla cittadinanza e cercare di uniformare i costi per ogni ente pubblico italiano. A Catania, però, si è ancora lontani da tutto questo.
“Gli obiettivi – ammette il direttore Lanza – a cui sono sempre stati abituati i nostri dirigenti erano sostanzialmente quelli della tradizionale modulistica cartacea. Da quando sono arrivato ho chiesto di fare un passo avanti, ma pur sempre cose semplici, perché mancano anche i livelli elementari di gestione. Ritengo – continua – che non siamo pronti per una politica di costi standard, è un discorso più evoluto, anche perché dovrei essere sicuro che il controllo di gestione sia in grado di fare questi calcoli e che ci sia un sistema informativo adeguato, che invece non c’è”.
È l’informatica quindi, uno dei nodi fondamentali, spesso sottovalutato. Basti pensare che le precedenti gestioni avevano deciso di affidare i sistemi informativi alla Direzione Lavori pubblici, fatto che secondo Lanza “è una cosa completamente contrastante con una logica di controllo dei costi che invece presuppone una serie di investimenti nel sistema informativo”.
Tanti e basilari i problemi dell’amministrazione catanese, ancora gestita secondo una logica di contabilità finanziaria, il metodo classico di rilevazione contabile nella pubblica amministrazione (del tipo a partita semplice ed incentrato su entrate e uscite) fino al 2007, quando con il decreto legislativo n. 279/1997 e successive modificazioni è stato introdotto il metodo della partita doppia, denominato di contabilità economica.
Vedremo quando anche Catania si uniformerà alla legge.
 

 
Dalla Regione. Informatizzazione un finanziamento da 2 milioni di euro
 
CATANIA – Al Comune di Catania manca un sistema di controllo di gestione e la necessaria struttura informatizzata, ma il direttore Lanza parla di una sorta di escamotage: “un sistema di controllo di gestione al momento cozza con la contabilità finanziaria – ha detto Lanza – quindi, credo, che tanto vale che laddove ci sia una criticità di gestione si valuti se cederla ad una società strumentale che gestisca in efficienza e in pareggio, dato che, anche se è a partecipazione pubblica, segue una logica privatistica, nell’ottica dei costi standard”.
L’informatizzazione rimane comunque un punto fermo dell’amministrazione Stancanelli, anche e soprattutto nell’ottica della lotta all’evasione fiscale e della gestione della direzione urbanistica. “Il sindaco è riuscito ad ottenere dalla Regione un finanziamento di 2 milioni di euro, per cui è stata già firmata la convenzione, che ci permetterà di investire nei sistemi informativi, per avere delle basi dati necessarie per ogni ambito e alla base di ragionamenti sul controllo dei costi”. (dm)

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