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Catania – Comune: rivalutare gli immobili e usarli per servizi ai cittadini

Melania Tanteri

Catania – Comune: rivalutare gli immobili e usarli per servizi ai cittadini

mercoledì 22 Ottobre 2014

Un confronto che parte dalla commissione consiliare sulla destinazione di diversi siti dell’ente. Il caso della settecentesca Villa Curia: inestimabile patrimonio ridotto a gattile

CATANIA – Una splendida villa settecentesca, con tanto di parco, trasformata in gattile. È la denuncia della commissione consiliare al patrimonio, presieduta dal consigliere Salvo Tomarchio, dopo il sopralluogo della settimana scorsa. Una visita voluta dai membri della commissione proprio per capire come sono utilizzati i locali di Villa Curia, in corso Indipendenza e verificare che non possano essere ripristinati per diventare un luogo per i cittadini.
“La villa è un patrimonio inestimabile – ha spiegato Tomarchio – e noi vorremmo capire quale uso possa esserne fatto. Non siamo contro al ricovero degli animali – ha continuato il presidente – ma siamo convinti che non sia questa la soluzione adatta".
Il riferimento è all’attività di alcune associazioni animaliste che, dal 2012, si occupano di ricoverare i felini negli alloggi dell’ex custode.
Secondo i rappresentanti dell’assemblea civica, infatti, non è questo il modo per rivalutare la villa e restituirla alla pubblica fruizione.
“Non siamo contrari al fatto che ci si prenda cura dei gatti – ha proseguito Tomarchio – ma la cittadinanza chiede da anni di poter usufruire di questo bene, per cui noi riteniamo debba diventare un luogo a disposizione delle persone. Soprattutto per il parco – ha aggiunto – unico polmone verde della zona”. Molte le proposte avanzate dalla commissione: dal trasformare l’edificio settecentesco in un luogo di cultura al farne una casa degli ultimi o una residenza per anziani.
“Bisogna capire – ha continuato il consigliere Giuseppe Catalano – quali sono i termini dell’affidamento alle associazioni. Noi, come commissione, siamo disposti a collaborare per trovare un altro luogo, più idoneo, per ricoverare i felini.
Ipotesi caldeggiata anche dalle associazioni animaliste che, in questo momento, hanno in gestione il gattile di villa Curia.
“Ci pare opportuno – hanno risposto in una nota le volontarie dell’associazione Le Aristogatte – evidenziare che la scrivente associazione concorda pienamente con la Commissione, quando afferma che la cittadinanza tutta dovrebbe poter godere di Villa Curia. Al riguardo – hanno aggiunto – è doveroso sottolineare che la città di Catania è attualmente sprovvista di un gattile comunale e che quello esistente non è altro che un modesto rifugio, adoperato da Le Aristogatte per lo svolgimento della propria opera di volontariato. Ammettono che il luogo non è idoneo “attesa l’esiguità degli spazi e la mancanza di energia elettrica, assolutamente indispensabile per una adeguata gestione del rifugio stesso” – hanno evidenziato. Abbiamo fatto più volte fatto esplicita richiesta al Comune di assegnazione di altro immobile – hanno concluso – ma, tutte le richieste in tal senso formulate non hanno mai ricevuto riscontro positivo”.

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