Da Hayes Valley a Mission district: alla scoperta dell’animo più "bohemien" di San Francisco - QdS

Da Hayes Valley a Mission district: alla scoperta dell’animo più “bohemien” di San Francisco

Nicoletta Fontana

Da Hayes Valley a Mission district: alla scoperta dell’animo più “bohemien” di San Francisco

venerdì 24 Ottobre 2014

Fascino, architetture ecosostenibili, vintage design, musei, monumenti e la buona tavola: questi gli ingredienti del nostro viaggio

Il nostro viaggio dentro l’animo più “bohemien” di San Francisco continua all’insegna dei quartieri più eclettici della città e se Haight Ashbury è un luogo di grande fascino, ancora una volta i  “Trendsetter” non potranno tralasciare il quartiere di Hayes Valley, un distretto in piena espansione dai primi anni del secondo millennio dopo la caduta della Central Freeway  a causa del terremoto del 1989.
Nuove architetture ecosostenibili e di design sorgono in ogni angolo rendendo questo posto al passo con i tempi e decisamente innovativo. Già dalla Linden street si può notare l’ecletticismo che impera in tutta la zona per la  presenza di grandi  containers adibiti a locali alternativi.  Una birreria recintata da rete metallica delimita il suo perimetro e tra i suoi tavolacci di legno i più hipster brindano alla maniera dell’October fest di Monaco.
Sempre qui tre piani di containers vengono occupati dal negozio Aether, già presente a Soho e a New York, rappresenta un vero must per gli sportivi. Girato l’angolo si trova Hayes street, una strada alberata, dai negozietti ricercati anche se non  particolarmente cari. Un salto da Reliquary al n. 455, sarà l’occasione per acquistare della bijotteria molto particolare e trendy. Tra le viuzze, che ci rimandano al Village di New York tanti i locali e ristoranti dove mangiare dell’ottimo cibo in ambienti contemporanei e alla moda. 
Se Haight Hasbury è stato il fulcro del movimento Hippies degli anni 60, Castro è la sede della rivoluzione gay nel mondo, che parte proprio da qui nel lontano 1964. Tra le strade di questo quartiere “Gay-friendly”svettano in ogni angolo le bandiere dell’arcobaleno, simbolo del movimento ed è molto interessante da notare l’installazione del rainbow sull’asfalto, nell’intersezione tra 18th e la Castro street, ad opera dell’artista Rodney Fogle.
I negozi sono ricercati: vintage design, moda, bookstore, locali e bar super trendy e certamente non mancano toilette a 5 stelle per la cura dei cani. Prima di lasciare questo luogo almeno una foto d’obbligo al Castro Theatre, sempre se non avrete il tempo di vedere un film.
Una tappa obbligata al The Glbt history museum per meglio comprendere la storia e la rivoluzione della realtà gay. La vita notturna è molto vivace e l’atmosfera è sempre divertente e accogliente, quindi è sicuramente consigliato trascorrevi una serata.
Ultima tappa il quartiere latino Mission district decisamente il luogo più hipster di tutta la città. Centro di avanguardia e sperimentazione culturale rappresenta la mecca per gli appassionati d’arte che approdano qui per ammirare l’ “outdoor art gallery”, in cui il grande maestro messicano Diego Rivera, marito della famosa artista Frida Khalo, ha lasciato alla città di San Francisco le sue più grandi opere murarie. Banksy, Shepard Fairey, R.Crumb, Chuy Jesús Campusano sono solo alcuni esempi di artisti che  hanno firmato e firmano i murales delle strade del Mission.
Tra la 24 street e la Valencia street vi è la più grande concentrazione di streetart di tutta la città. Da non perdere Women’s building – 3543 18th St. – Art institute of San Francisco – nella  800 Chestnut st. San Francisco city college – Ocean avenue campus in the Diego Rivera theater e il memorabile murales del massacro in Honduras nel garage di Balm Alley. (www.precitaeyes.org/store-street-art).
Gli amanti della bicicletta sapranno che qui al Mission nasce il movimento “Critical mass”,  fondato nel 1992 da Chris Carlsson.
Quindi, è il giusto posto dove trovare i migliori negozi di biciclette e relativi accessori. Da segnalare lo store Missionbicycle nella 827 di Valencia  street, luogo culto per chi ama personalizzare la propria bici, nuova tendenza newyorkese e londinese, mentre al 1.077 della stessa strada il  Valencia cyclery, più commerciale, rappresenta un negozio per ogni sorta di ciclista.
Accompagnati dalle note della canzone “San Francisco” di Scott McKenzie, non potrete lasciare questo quartiere senza aver assaggiato un burrito, una quesadillas o un tacos tra i tanti localini messicani presenti, anche se, da buoni italiani, dovete sapere che questo è il luogo dove si possono bere i migliori caffè di tutti gli States.
 

 
DOVE DORMIRE

Mandarin Oriental
www.mandarinoriental.com/sanfrancisco
InterContinental San Francisco
www.intercontinentalsanfrancisco.com
Handlery Hotel San Francisco
www.sf.handlery.com

DOVE MANGIARE
Risto Bar
www.ristobarsf.com (guida Michelin 2013)
Scoma’s Restaurant
www.scomas.com
www.perbaccosf.com

Per maggiori info consultare
www.visitcalifornia.it
www.sanfrancisco.travel

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