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Ragusa – Zero controlli sul servizio rifiuti. Comune di Modica nella bufera

redazione

Ragusa – Zero controlli sul servizio rifiuti. Comune di Modica nella bufera

giovedì 30 Ottobre 2014

Denunciati quattro funzionari dell’Ente e i responsabili della ditta Puccia

MODICA (RAGUSA) – La Guardia di finanza di Ragusa ha reso noto di avere denunciato quattro funzionari del Comune di Modica, il titolare e i responsabili della ditta Puccia, che si occupa dello smaltimento rifiuti e alcuni dipendenti dell’azienda nell’ambito di un’inchiesta sulla gestione della raccolta della spazzatura.
I reati ipotizzati in seguito all’attività investigativa, a vario titolo, sono di abuso d’ufficio e frode nelle pubbliche forniture, in concorso ed a vario titolo.
Secondo l’accusa, la ditta Puccia avrebbe eseguito il servizio con meno personale rispetto a quanto pattuito e con qualifiche inferiori a quelle previste dal capitolato tecnico, distraendo inoltre alcuni lavoratori, pagati dal Comune di Modica, in altri centri limitrofi dove la stessa ditta ha l’appalto per il servizio di raccolta dei rifiuti.
Le Fiamme gialle di Modica ritengono inoltre che alcuni lavoratori con qualifica di operatore ecologico, svolgessero mansioni di ufficio o di cantiere a beneficio esclusivo dell’azienda , pur essendo pagati dal Comune di Modica per essere impiegati nei servizi di spazzamento o raccolta.
I funzionari comunali invece, ritiene la tesi investigativa, avrebbero omesso ogni controllo circa la corretta applicazione del contratto, non vigilando fattivamente ma limitandosi a sporadiche e occasionali comunicazioni scritte con la ditta, nonostante numerosi solleciti da parte di diversi cittadini, e provvedendo quindi a pagare i relativi stipendi anche per quei lavoratori che in realtà per il Comune non svolgevano alcuna attività.
Gli indagati nell’operazione “Pecunia non olet”, si legge al termine della nota della GdF sono stati deferiti alla Procura Generale presso la Corte dei Conti per la valutazione del danno erariale arrecato al Comune, che la Guardia di Finanza stima essere superiore al milione e mezzo di euro.

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