Comprati 40 minuetto che non si trovano più - QdS

Comprati 40 minuetto che non si trovano più

Giuliana Mazzola

Comprati 40 minuetto che non si trovano più

giovedì 15 Ottobre 2009

Forum con Nino Strano, assessore regionale al Turismo, Trasporti e Comunicazione

Quanto potrebbe incidere il settore turistico sullo sviluppo dell’economia siciliana?
“Essendo la Sicilia una regione ricca di cultura e di tradizioni, rappresenta per i turisti di tutto il mondo una meta ambita. Vorrei ricordare che la nostra Isola è dopo la Toscana, la regione italiana sede del maggior numero di patrimoni dell’umanità dell’Unesco. Il turista che sceglie di venire nella nostra regione, può vagliare tra varie opzioni, partendo da quelle archeologiche e storiche a quelle vacanziere che invece riguardano le località marittime e le riserve naturali. L’economia turistica potrebbe rappresentare per il nostro territorio e per chi vi opera, una concreta opportunità di sviluppo. L’incremento dell’economia turistica, dipende chiaramente dalla capacità che dimostreranno le amministrazioni pubbliche di realizzare e preservare strutture idonee a ricevere i turisti. Indispensabile è poi l’accoglienza che i residenti devono loro riservare. Occorre captare al più presto eventi come le Universiadi, muoversi nel mondo dello sport e del turismo, trovando sponsor internazionali e lavorando in stretta sinergia con il Coni regionale.”
Parliamo dell’assessorato di cui si occupa. Ci sono novità nel campo delle comunicazioni e dei trasporti?
“Recentemente sono venuti a trovarmi degli imprenditori siciliani che si stanno occupando di alcune linee di cavi che potrebbero eliminare alcune vecchie incrostazioni dal punto di vista imprenditoriale nel settore delle comunicazioni. Ultimamente sto puntando molto sul settore dei trasporti. Stiamo ad esempio seguendo con grande attenzione la vicenda che riguarda la Tirrenia e le Ferrovie, perché la considero strategica per lo sviluppo del turismo. Se non ci sono trasporti, non ci può essere turismo e questo è un dato di fatto. Le comunicazioni, che sono divise in diversi assessorati, sono sempre state seguite poco. Ho ricevuto qualche giorno fa dei gruppi imprenditoriali che si occupano di telefonia e di comunicazione, che stanno lavorando a dei nuovi progetti con lo scopo di aderire a dei bandi europei. Le proposte volte allo sviluppo di questi settori dunque non mancano.”
Quanti dirigenti generali ha il vostro assessorato in questo momento?
“Al momento ne abbiamo due, entrambi molto competenti. Il primo, Marco Salerno, si occupa di turismo, Comunicazione, Sport e Spettacolo, mentre il secondo Giovanni Lo Bue si occupa dei Trasporti”.
Le Regioni Lombardia e Veneto hanno firmato gli accordi col ministero per tutti i percorsi ferroviari regionali. La Sicilia quando inizierà a prendere in mano l’organizzazione di questi servizi?
“La proposta dello Stato relativa alla gestione dei servizi ferroviari, che noi abbiamo già accettato così come hanno fatto le altre regioni, ci consentirà di avere maggiore autonomia organizzativa esattamente dal primo gennaio del 2010. Sulla Catania-Siracusa attualmente sono previste tre fermate. Noi possiamo dunque in base all’accordo scegliere se farne una, due o sei, avendo di fatto la possibilità, chiaramente a seconda delle esigenze, di creare o di abolire nuove tratte. Il personale, sarà a carico delle Ferrovie. Sicilia, Sardegna e Valle D’Aosta riceveranno un contributo annuale di 200 milioni di euro per dodici anni. Tuttavia a noi questi fondi non bastano e per tal motivo abbiamo rilanciato la proposta al ministero competente cercando di arrivare a 130 milioni".
Quali sono le macchine a vostra disposizione?
“Abbiamo comprato nel 2005 circa 40 minuetto, che non si trovano più. In realtà non sappiamo che fine abbiano fatto. Abbiamo attualmente acquistato sei locomotori di ultima generazione, i cosiddetti 464 sui quali puntiamo. Vogliamo un parco macchine che sia adeguato a quello della Lombardia. I nostri treni sono ancora in precarie condizioni igieniche, mancano dei servizi importanti.”
 

 
Collegamenti su rotaia, l’assessorato sollecita un intervento da parte di Trenitalia in Sicilia

Non c’è dunque nessuna possibilità di recuperare questi minuetto?
“Per questo stiamo già facendo un censimento in questi giorni.”
Rispetto dunque alle altre regioni, è evidente che la Sicilia non ha fatto importanti investimenti nel campo delle infrastrutture.
“Rispetto alle altre regioni d’Italia, siamo chiaramente indietro sotto questo punto di vista. Per fare un esempio, da noi non c’è una vettura con il vagone ristorante e i bagni si aprono ancora con le maniglie e non con le fotocellule che sono presenti nelle vetture del nord e del resto d’Europa per garantire una maggiore igiene. I famosi 130 milioni di euro che abbiamo chiesto al ministero servirebbero di fatto a rimetterci in pari con il resto d’Europa, attraverso un rinnovamento generale di tutte le strutture a nostra disposizione, dai binari, alle vetture, alle stazioni. Trenitalia percepisce circa due miliardi e mezzo di euro più 500 milioni di euro da parte del ministero per il rinnovo delle vetture al di là dei 130 milioni. Per quanto riguarda i fondi Fas, li vorremmo utilizzare per sistemare i nostri binari, che risultano ormai vecchi e obsoleti. In alcuni casi non rispondono neanche ai comandi che arrivano per i cambi. Fortunatamente sino ad ora non si sono verificati incidenti, tuttavia non possiamo aspettare che succeda una tragedia per intervenire in tal senso. Nonostante la conferenza Stato-Regioni ho potuto riscontrare una certa ritrosia da parte dell’ingegnere Moretti amministratore delegato di Trenitalia, a realizzare degli interventi incisivi nel Sud Italia e nella Sicilia in particolar modo”.

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