Divertimento senza regole, sulle strade strage senza fine - QdS

Divertimento senza regole, sulle strade strage senza fine

Patrizia Penna

Divertimento senza regole, sulle strade strage senza fine

sabato 01 Novembre 2014

Nei primi 6 mesi del 2014 in Sicilia 15 sinistri mortali e 10 vittime. Maglia nera alla Lombardia. Movida selvaggia, senza prudenza e senza regole: Sud più a rischio

ROMA – Una volta c’era la febbre del sabato sera, ma di essa, ormai, è rimasto solo un flebile ricordo, soppiantato dalla movida selvaggia, senza prudenza e senza regole. Il sabato sera è passato ormai agli onori della cronaca per le stragi che si consumano sulle strade e che vedono come protagonisti, non sempre incolpevoli, i più giovani.
Secondo i dati raccolti dall’Asaps (Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale), il primo semestre del 2014 ha registrato 121 incidenti, con 81 morti e 199 feriti.
Denominatore comune delle cosiddette stragi del sabato sera comune è la fascia oraria (cioè dalle ore 22 del venerdì alle 6 del sabato e nella stessa fascia tra sabato e domenica), ed il coinvolgimento di almeno un conducente sotto i trent’anni.
Sprezzanti del pericolo, neopatentati inesperti dalla guida fin troppo incerta, oppure in stato di ebbrezza. O ancora, strade poco illuminate e segnaletica ai limiti del comprensibile: sono queste le combinazioni letali che hanno reso interminabile la scia di sangue sulle nostre strade. Anche per i sinistri mortali, i numeri delineano un confine, seppure sottile, tra Nord e Sud. La maglia nera va alla Lombardia (21 sinistri e 17 vittime), Sicilia al secondo posto con (15 sinistri mortali e 10 vittime), Emilia Romagna e Veneto (14-6), Campania (14-10), Lazio (10-11).
 
Anche la prevenzione, ha giocato un ruolo non indifferente. Certo, i numeri fotografano un trend in sensibile diminuzione e ciò è positivo se pensiamo che rispetto all’anno 2000, che registrò 917 vittime, il calo è stato del 60,4% (già nel 2012 le vittime erano scese a 363). I 554 morti in meno, secondo gli esperti, sarebbero "merito" di un utilizzo più frequente dell’etilometro e di controlli più capillari di Polstrada, Carabinieri e polizia locale: dai 200.000 del 2006 si è passati ai quasi 2 milioni nel 2013.
"Significative – sottolinea l’Associazione sostenitori Polstrada – anche le campagne informative e di sensibilizzazione negli snodi del nomadismo notturno, come "Brindo con prudenza" della Fondazione Ania". Eppure, rispetto al trend nazionale in sensibile diminuzione, il Sud si pone in controtendenza.
"Nei primi 6 mesi di quest’anno – spiega l’Associazione – , 56 sinistri mortali sono avvenuti al Nord, 22 al Centro e 43 al Sud, dove il fenomeno registra una crescita; 21 vittime avevano fino a 20 anni, 30 da 21 a 25 anni, 21 da 26 a 30 anni, 9 oltre 30 anni (deceduti in un incidente in cui uno dei conducenti aveva meno di 30 anni). Gli episodi con due o più vittime, sono stati 11; 14 i casi di pirateria mortale o grave nelle notti del fine settimana. Cinque gli episodi di guida in stato di ebbrezza accertati nell’immediatezza. 58 incidenti sono avvenuti in aree urbane, 54 su statali e provinciali, 9 sulle autostrade; 57 le fuoriuscite per sbandamento senza il coinvolgimento di altri veicoli".
"I dati – commenta il presidente dell’Asaps, Giordano Biserni – dimostrano come questa tipologia di incidenti, che hanno falciato tante giovani vite, stia diminuendo al Nord dove ha inciso anche un cambio del modello del divertimento, con un minor nomadismo notturno e più "movide" in città (dove l’alcol la fa ancora da padrone). Sta invece percentualmente crescendo al Sud, dove forse la mobilità da divertimento nelle notti del fine settimana è in espansione su una rete stradale oggettivamente più pericolosa specie la notte, con strade meno illuminate e segnaletica confusa, dove servirebbe un potenziamento delle campagne informative e dei controlli".

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