Pannelli fotovoltaici, le regole per lo smaltimento e il riciclo - QdS

Pannelli fotovoltaici, le regole per lo smaltimento e il riciclo

Bartolomeo Buscema

Pannelli fotovoltaici, le regole per lo smaltimento e il riciclo

martedì 04 Novembre 2014

Le attività devono seguire il Decreto legislativo n. 49 del 14 marzo 2014, che attua la Direttiva Ue 19/2012. Rifiuti storici (sul mercato prima del 12/4/2014): operazioni a carico dei produttori

CATANIA – Come noto, lo smaltimento dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Aee) è regolato dal Decreto legislativo n. 49 del 14 marzo 2014, emanato in attuazione della Direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (Raee).
Ricordiamo che dal 12 aprile 2014 i moduli fotovoltaici devono essere recuperati e riciclati secondo precise regole in centri adeguatamente attrezzati, autorizzati alla gestione dei rifiuti ed adeguati al "Decreto Raee". Le attività di trattamento prevedono l’asportazione dei componenti pericolosi, lo smontaggio e la separazione dei materiali, la lavorazione meccanica per il recupero dei materiali.
Bisogna però dire che dal 30 giugno 2012, i moduli fotovoltaici incentivati con il quarto e quinto Conto Energia erano stati già assoggettati a tali regole sulla base di un disciplinare redatto dal Gestore dei servizi elettrici (Gse), secondo le quali il produttore dei moduli fotovoltaici incentivati era obbligato a garantirne il recupero e riciclo a fine vita mediante l’adesione a un Consorzio idoneo.
Con l’entrata in vigore del D.Lgs 49/2014, un regolamento comunitario si è affiancato al Disciplinare del Gse. Dall’esame dei due documenti emerge che un produttore di pannelli fotovoltaici deve innanzitutto essere iscritto presso la Camera di Commercio, territorialmente competente, nel settore inerente le apparecchiature che immette sul mercato; deve essere iscritto al Registro nazionale dei soggetti obbligati al finanziamento dei sistemi di gestione dei Raee; e, infine, impegnarsi a partecipare al finanziamento della gestione a fine vita dei rifiuti professionali e/o domestici.
Nel decreto sono definiti i rifiuti domestici e professionali. I primi sono quelli provenienti da pannelli fotovoltaici installati in impianti di potenza nominale inferiore a 10 kWp, da conferire ai “Centri di raccolta” nel raggruppamento n. 4 dell’Allegato 1 del decreto 25 settembre 2007, n. 185 (D.Lgs 49/2014, art. 4, comma 1, lettera qq). I secondi, cioè quelli professionali, sono quelli provenienti da impianti con potenza superiore o uguale a 10 kWp.
A dire il vero nel decreto si parla anche di rifiuti storici che sono i pannelli fotovoltaici sul mercato prima dell’entrata in vigore del D.Lgs 49/2014, cioè o prima del 12 aprile 2014 (art. 40, comma 3).
Veniamo, ora, alla modalità di finanziamento dei rifiuti fotovoltaici.
Per i rifiuti definiti “storici” (sul mercato prima del 12/4/2014), il finanziamento delle operazioni di ritiro e di trasporto dei pannelli fotovoltaici installati in impianti di potenza inferiore a 10 kWp, nonché delle operazioni di trattamento, di recupero e smaltimento dei medesimi, sono a carico dei singoli produttori. Per i pannelli nuovi immessi sul mercato dopo il 12/4/2014, il finanziamento di tutte le operazioni di gestione è sempre a carico dei produttori che potranno adempiere individualmente, o tramite consorzi.
Nel decreto si legge anche che il produttore è responsabile sin dall’immissione sul mercato dei pannelli  fotovoltaici che devono essere telematicamente registrati nel Registro nazionale il quale prevede la distinzione tra rifiuto domestico e professionale che purtroppo il produttore non può fare non conoscendo a priori la dimensione degli impianti su cui i loro moduli solari andranno installati.
A tale problema se ne aggiunge un altro più serio che scaturisce dall’art. 40, comma 3 del D.Lgs 49/2014, secondo il quale i proprietari d’impianti fotovoltaici che hanno avuto incentivi dal I, II, III e IV Conto Energia, cioè fino al 29 giugno 2012, nel corso degli ultimi dieci anni di diritto all’incentivo si vedranno sottratta una quota finalizzata a garantire la copertura dei costi di gestione dei rifiuti. Un cambio di regole a gioco avviato.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017