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Catania – Gazebo, si annuncia battaglia per il riordino della “movida”

Melania Tanteri

Catania – Gazebo, si annuncia battaglia per il riordino della “movida”

giovedì 06 Novembre 2014

I locali notturni rappresentano il primo tassello di un complesso lavoro di regolamentazione. In discussione gli interessi dei commercianti ma anche le esigenze dei residenti

CATANIA – La regolamentazione del centro storico inizia dai dehors. In Consiglio comunale è stata avviata, infatti, la discussione attorno al regolamento presentato dall’amministrazione, che mira a disciplinare le strutture esterne dei locali cittadini. Non solo, dunque, in zona movida, ovvero nel cuore di Catania, ma anche nel resto della città.
“Finalmente stiamo trattando quello che, secondo me, è un primo passo – ha affermato l’assessore alle Attività produttive, Angela Mazzola, che martedì sera ha presentato l’atto all’aula: la regolamentazione. È vero che ci sono ancora numerosi problemi da affrontare e risolvere  – ha aggiunto  – ma serve iniziare dalle regole che fino a oggi non ci sono state. L’idea – ha proseguito – è quella di iniziare dal suolo pubblico; una scelta finalizzata a dare una sorta di garanzia agli imprenditori che investono per realizzare strutture eleganti idonee e che rispondendo al nostro desiderio di fare ordine”.
Si tratta di un documento corposo, composto da diciotto articoli e numerosi allegati, che dovrebbero regolamentare le strutture all’esterno dei locali, uniformando la scelta di dimensioni e colori e la durata della concessione del suolo pubblico, che sarà quinquennale, rinnovabile.  Chi vorrà allestire i gazebo all’esterno della propria attività, potrà fare richiesta al Comune indicando le dimensioni, la planimetria e il luogo in cui il dehor verrà istallato, depositando un documento firmato dal tecnico e dal titolare dell’esercizio. Il titolare dovrà inoltre fornire documentazione tecnica e fotografica relativa alle strutture montate. Non solo: il regolamento prevede la divisione della città in tre macro aree, identificate con le lettere A, B e C: la prima corrisponde alla zona centrale della città, la seconda al Lungomare e la terza al resto delle zone cittadine.
Un documento sul quale l’assemblea cittadina ha deciso, però, di intervenire: in vista del voto previsto per il prossimo 11 novembre, infatti, maggioranza e opposizione hanno annunciato di voler depositare numerosi emendamenti relativi al ruolo della sovrintendenza ai Beni culturali, agli arredi nelle piazze storiche, alle regole differenti tra centro e periferia, ai diritti dei residenti.
Quest’ultimo aspetto tenuto poco in considerazione, come ha spiegato in aula il consigliere democratico Niccolò Notarbartolo. “Bisogna riflettere seriamente su alcuni temi e tenere presente i residenti e credo che da qui al voto sia necessario apportare molte modifiche – ha detto il consigliere di maggioranza. Bisogna immaginare diverse prospettive per quella che è la vita e la quotidianità del centro storico e questo regolamento, così come è, non è una giusta sintesi tra interessi contrapposti, tra quelli dei residenti e quelli dei commercianti. Con questo atto –  ha concluso – non facciamo altro che difendere posizioni acquisite, ma non poniamo le basi per un reale cambiamento”.

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