Donazione di organi, in Sicilia è ancora dura a diffondersi - QdS

Donazione di organi, in Sicilia è ancora dura a diffondersi

Serena Giovanna Grasso

Donazione di organi, in Sicilia è ancora dura a diffondersi

venerdì 07 Novembre 2014

Intanto si continua a morire: 2 anni di attesa per un trapianto di polmone, ma nel 10,9% dei casi arriva tardi. Nel 2013 tasso di opposizione pari al 44,2%, la media italiana è del 29,6%

PALERMO – Sembra quasi esistere un modo per essere immortali: esattamente quel gesto di generosità che consente alla vita di rinnovarsi anche quando essa giunge al termine, ossia la donazione degli organi. Atto di grande civiltà e di rispetto per la vita, sintomo di altruismo e generosità incondizionata.
Queste nozioni paradigmatiche purtroppo non sono ancora state assimilate pienamente dai cittadini meridionali e più in particolare siciliani. Secondo le stime effettuate da Aido (Associazione italiana per la donazione di organi, tessuti e cellule), nel 2013 l’Isola ha fatto registrare uno dei tassi di opposizione alla donazione più alto a livello nazionale pari al 44,2%;  segue solo a Molise (75%), Basilicata (52,6%), Abruzzo (47,2%) e Campania (44,3%). Mentre la media italiana del tasso di opposizione si attesta al 29,6%.
Per quel che attiene al computo degli effettivi donatori, lo scorso anno il Mezzogiorno ha detenuto il valore in assoluto più basso (194) pari poco meno ad un terzo rispetto a quello rilevato al Nord (651). Purtroppo anche per quest’anno la situazione continua a perpetuarsi: al 24 ottobre 2014, secondo i dati del Crt (Centro regionale trapianti), in Sicilia si sono contati soltanto 40 donatori. Anche stavolta parecchio elevato è risultato il numero delle opposizioni: con quota 66, l’Isola supera di oltre il 50% il numero degli effettivi donatori.
Ed intanto le liste d’attesa continuano ad allungarsi: si pensi solo che per il trapianto di rene si arriva ad aspettare mediamente 3,1 anni, davvero tanti, anzi, troppi al punto da determinare nell’1,5% dei casi la morte. Ma non è tutto, il tasso di mortalità sale al 10,9% nel caso del trapianto di polmone per cui si arriva ad aspettare ben 2 anni.
Durante tutto il corso del 2014, nell’Isola i beneficiari di trapianto sono ammontati a 173, di questi ben 72 hanno previsto l’utilizzo di organi provenienti da altre regioni.
Dunque, dopo aver analizzato la situazione siciliana in termini di donazioni e avendo constatato tale arretratezza, un quesito sorge spontaneo: si tratta di mancanza di generosità o più semplicemente di disinformazione e mancanza di sensibilizzazione sulla materia? Secondo Vito Sparacino, direttore Centro regionale trapianti, è sicuramente prevalente la seconda questione. Infatti, tanto si sta cercando di fare in tal senso. Innanzitutto, occorre ricordare la presenza del Crt Sicilia alla sedicesima edizione della Giornata europea per la donazione di organi (European organ donation day) celebratasi lo scorso 11 ottobre a Roma.
Mentre risale solo allo scorso 24 ottobre la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra Anci Sicilia e Crt. Tale documento, al fine di sensibilizzare verso una cultura della donazione, consentirà ai cittadini di depositare presso il Comune di residenza l’espressione di volontà di donazione dei propri organi dopo la morte. Sarà poi l’amministrazione comunale a trasmettere direttamente alle Asl le adesioni.
Dunque, si tratta di tanti piccoli passi in avanti che potrebbero permettere alla cultura della donazione di attecchire.

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