Stallo sulla Legge di Stabilità. Rinviata la Conferenza Regioni - QdS

Stallo sulla Legge di Stabilità. Rinviata la Conferenza Regioni

Antonio Privitera

Stallo sulla Legge di Stabilità. Rinviata la Conferenza Regioni

sabato 15 Novembre 2014

Chiamparino: "Tagliare gli sprechi e non i servizi. In atto incontri di natura tecnica". Confronto del presidente della Conferenza con Renzi, Delrio e Baretta

ROMA – Stallo sulla Legge di Stabilità e viene così rinviato il parere delle Regioni sulla questione. Chiamparino conferma la stasi dell’incontro della Conferenza: “Siamo tutti d’accordo nel tagliare gli sprechi e non i servizi. Credo però che al momento non ci siano le condizioni per dare un parere sulla legge di stabilità quindi abbiamo chiesto un rinvio”.
E il presidente della Conferenza delle Regioni continua: “Ne ho parlato anche con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e con il ministro per gli Affari regionali Maria Carmela Lanzetta. Il rinvio è dovuto solo alla semplice ragione che ci sono dei contatti e c’è un lavoro tecnico in corso che credo possa essere utile e proficuo. I tempi ci sono per potere trovare un accordo da tradurre in emendamenti da presentare in discussione alla Camera. Ci sono contatti e incontri di carattere tecnico che stanno andando avanti da giorni e che mi fanno guardare la faccenda con fiducia. Poi spero di non dover prendere atto del contrario”.
Chiamparino ha inoltre dichiarato, senza alcuna remora, di aver incontrato il Presidente del Consiglio Renzi prima della direzione, oltre che Delrio e Baretta, dimostrandosi soddisfatto del confronto e avvertendo la volontà di trovare un punto in comune che accontenti il più possibile gli interessi di tutti, a cominciare dal primo ministro.
Chiamparino sottolinea l’essenzialità di superare il bicameralismo paritario, attribuendo però al Senato un ruolo di rappresentanza e di composizione delle istanze territoriali. E afferma: “Per questi motivi le Regioni non hanno richiesto un eccessivo ricorso alla funzione legislativa in via collettiva, a cui devono concorrere ambedue le Camere. Ma al di là della puntuale definizione delle competenze esclusive dello Stato e delle Regioni, per agevolare l’attuazione del nuovo Titolo V e per prevenire e ridurre il contenzioso Stato-Regioni, poiché ci sono competenze che per loro natura restano e resteranno comunque concorrenti, occorre garantire una funzione di equilibrio per il futuro Senato, prevedendo una legge bicamerale che disciplini l’esatta individuazione delle materie e delle funzioni di competenza statale e regionale”.
Secondo il Presidente della Conferenza delle Regioni è comunque fondamentale una compartecipazione di competenze tra Stato e Regioni per materie come salute, governo del territorio o protezione civile. “Può anche essere condivisibile la proposta di sopprimere la competenza legislativa concorrente, ma ad alcune condizioni. Prima fra tutte, l’esigenza che vi sia nel provvedimento una chiara ed esaustiva elencazione delle competenze regionali. Altra questione è l’idea di prevedere come competenza esclusiva statale, dove peraltro non è previsto il procedimento bicamerale, la disciplina generale delle cosiddette aree vaste, futuri nuovi enti intermedi titolari di funzioni il cui inquadramento ordinamentale ed istituzionale. Un’ipotesi preoccupante alla luce dell’attuazione della Legge Delrio (L 56/2014)”.

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