Medici specialisti e ricetta digitale - QdS

Medici specialisti e ricetta digitale

Andrea Carlino

Medici specialisti e ricetta digitale

mercoledì 19 Novembre 2014

Decreto assessorato Salute sulla Gurs n. 46/14: dall’1 dicembre la sperimentazione per un anno. Abilitazione limitata alla prescrizione di prestazioni ritenute necessarie

PALERMO – Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana n.46 del 31 ottobre 2014, il decreto del 16 ottobre 2014, che abilita i medici specialisti privati accreditati e contrattualizzati con il Sistema sanitario nazionale alla prescrizione in modalità dematerializzata, secondo il Ddg. n.1254/2014 del 7 agosto 2014, fatti salvi i vincoli contrattuali definiti con le Asp e salvo diversa disposizione a seguito di valutazione effettuata nel periodo fino al 30 novembre 2015.
Tale abilitazione è limitata alla prescrizione delle prestazioni eventualmente necessarie a completare l’iter diagnostico-terapeutico relativo al problema clinico per cui è stata richiesta, su ricettario Ssn o in modalità dematerializzata, la prestazione effettuata dallo stesso specialista. A far data dall’1 dicembre 2014, in via sperimentale e fino al 31 dicembre 2015, i medici specialisti privati accreditati e contrattualizzati con il Ssn, già autorizzati alla redazione dei piani terapeutici relativi a eritropoietine e a farmaci soggetti alla nota Aifa 74, sono abilitati alla prescrizione, in modalità dematerializzata e secondo la normativa vigente, dei suddetti farmaci, salvo diversa disposizione a seguito di valutazione effettuata nel periodo fino al 30 novembre 2015.
Il decreto specifica che è obbligo delle aziende sanitarie provinciali territorialmente competenti di effettuare, con cadenza trimestrale, una valutazione dell’impatto delle sperimentazioni previste  sia in termini economici che di modifica e miglioramento dell’iter procedurale necessario per l’erogazione delle prestazioni, cui sarà subordinata la prosecuzione delle stesse e a trasmettere apposita relazione al Dipartimento regionale per la pianificazione strategica dell’Assessorato della salute.
Il mancato rispetto delle limitazioni prescrittive previste comporta l’immediata disabilitazione alla prescrizione per lo specialista e comunque l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge. Il decreto n.1254 del 7 agosto  stabilisce che i medici prescrittori, a decorrere dall’1 novembre, sono tenuti ad inviare le prescrizioni elettroniche dematerializzate di prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale al Sistema di accoglienza centrale del ministero delle Finanze, utilizzando l’apposita funzione web disponibile sul sistema TS oppure in modalità Web-service dai propri sistemi gestionali, opportunamente modificati secondo le specifiche tecniche allegate al D.M. 2 novembre 2011 e successive variazioni e integrazioni disponibili nel sito www.sistemats.it. La compilazione della ricetta elettronica dematerializzata segue le stesse regole in vigore per le prescrizioni cartacee, compreso il limite del numero massimo di prestazioni prescrivibili e l’eventuale esenzione alla compartecipazione alla spesa sanitaria secondo le modalità previste dal decreto interministeriale 11 dicembre 2009.
Il medico prescrittore, a fronte dell’esito positivo dell’invio telematico dei dati della ricetta elettronica dematerializzata, rilascia all’assistito un promemoria cartaceo, completo del numero di ricetta elettronica, del codice fiscale dell’assistito, dei dati della prescrizione e dell’eventuale codice di esenzione dal ticket. Le strutture di erogazione di prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale pubbliche e private accreditate l’obbligo di accettare il promemoria cartaceo, avranno l’obbligo di verificare nel Sistema di accoglienza centrale l’esistenza della prescrizione inserita elettronicamente dal medico, di provvedere alla presa in carico della ricetta elettronica dematerializzata e, successivamente alla erogazione della prestazione o ciclo di prestazioni, a comunicare i dati di erogazione, utilizzando l’apposita funzione web disponibile sul sistema TS o in modalità Web-service dai propri sistemi gestionali opportunamente modificati. La struttura di erogazione ritira il promemoria cartaceo ad erogazione avvenuta, avendo cura di fare apporre la firma dell’assistito, come già in uso per le ricette rosse del Sistema sanitario nazionale.
 

 
Ricette elettroniche, braccio operativo di Sogei e coordinamento della Ragioneria generale dello Stato
 
La ricetta dematerializzata (o ricetta elettronica on line) è il risultato finale di un progetto avviato con l’approvazione dell’art. 50 della legge 326/2003 che ha introdotto la ricetta (cartacea) standardizzata, la tessera sanitaria (TS) e l’obbligo di invio dei dati di tutte le ricette da parte prima delle farmacie (2008) e poi dei medici (2011). Un processo che ha coinvolto farmacisti, medici, le rispettive organizzazioni di categoria, Asl, Regioni, Agenzia delle Entrate, Inps, Guardia di Finanza etc., con il coordinamento della Ragioneria Generale dello Stato e attraverso il braccio operativo di Sogei, società di Itc del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef).
Ad oggi solo cinque Regioni sono già a regime con lo sviluppo delle ricette elettroniche e potranno cogliere l’obiettivo di fine anno: Sicilia, Valle d’Aosta, Trentino, Basilicata e – dal primo settembre – Veneto. In altre sono in corso solo sperimentazioni con un gruppo selezionato di medici e farmacie. A ritardare il lancio in altre regioni principalmente da una parte problemi tecnici (connessioni internet o piattaforme di gestione del sistema troppo lente, in certe zone) e dall’altra le difficoltà di coordinamento tra Asl e Regione. è un peccato perché dalle ricette elettroniche l’Italia può ottenere risparmi diretti (facendo a meno della carta) e un controllo più preciso su costi e prescrizioni.

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