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Catania – Edilizia incontrollata in centro. I rischi crescono, appello all’Ars

Melania Tanteri

Catania – Edilizia incontrollata in centro. I rischi crescono, appello all’Ars

giovedì 27 Novembre 2014

L’assessore all’Urbanistica, Di Salvo: “Il patrimonio architettonico rischia di essere compromesso”. Ddl in discussione: consentirebbe riqualificazioni vagliate solo da tecnici di parte

CATANIA – Un accorato appello per la salvaguardia dei centri storici. Una richiesta di tutelare la storia e la cultura delle città e dei cittadini. L’hanno avanzata numerose associazioni catanesi contro il disegno di legge in discussione all’Ars che, con l’intento di dare una mano all’economia e all’edilizia, starebbe prevedendo maglie lente per le azioni nelle zone più delicate delle città.
"Le scriventi Associazioni sono venute a conoscenza che l’Assemblea Regionale Siciliana sta attualmente discutendo un disegno legge (n. 602-641-711-732 del 2014) che potremmo definire, senza timore di smentita, "Legge di rottamazione dei centri storici" – scrivono nell’appello. Proponendosi di dare una boccata d’ossigeno al comparto edilizio, invogliando i cittadini ad effettuare interventi di ristrutturazione dei fabbricati nei centri storici, il disegno di legge intende superare le note "difficoltà di elaborazione ed approvazione dei piani particolareggiati, consentendo interventi diretti immediati sulle singole unità edilizie, senza la necessità di ricorrere a strumenti urbanistici di alcun genere, nemmeno alle più semplici varianti dei Piani Regolatori".
La preoccupazione è che regole semplificate potrebbero far perdere di vista la necessità di tutelare e valorizzare il patrimonio storico e della memoria.
"L’amministrazione comunale guidata dal sindaco Enzo Bianco sostiene e condivide i rilievi mossi da diverse associazioni al disegno di legge all’esame dell’Assemblea Regionale che di fatto rischia di espropriare i Comuni dal diritto della pianificazione urbanistica dei Centri Storici" – ha affermato l’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo che ha ricordato come in occasione di un recente incontro con il neoassessore Maurizo Croce e prima ancora al Dirigente Generale del Dipartimento Urbanistica Regionale era stata sollevata la questione.
"La legge – ha aggiunto Di Salvo – rischia di compromettere il patrimonio architettonico edilizio dei centri storici senza che i Comuni possano intervenire, visto che ogni singolo progetto di riqualificazione è rimesso alla valutazione di un tecnico di parte. La normativa, inoltre – ha proseguito – non tiene conto delle caratteristiche storiche diverse delle realtà territoriali siciliane, poiché tante sono diversità dei vari Centri storici anche a distanza di pochi chilometri e questo è francamente inaccettabile".
Di Salvo ha anche ricordato come l’amministrazione abbia lavorato a una variante per quanto riguarda il centro storico, "definita principalmente sulla conservazione del nostro patrimonio architettonico e culturale – ha spiegato – un gioiello settecentesco di pregiata bellezza e di interesse storico. Ma nel contempo definisce in modo dettagliato la proposta determinando puntuali interventi per rigenerare tessuti edilizi non pregiati purtroppo caratterizzate da evidenti sacche di degrado, causa che negli scorsi anni dello svuotamento del Centro Storico, ma anche di renderli sicuri anche sull’efficienza sismica".

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