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Il Parco del Mediterraneo, quel sogno abbandonato dopo anni di tira e molla

Calogero Conigliaro

Il Parco del Mediterraneo, quel sogno abbandonato dopo anni di tira e molla

venerdì 28 Novembre 2014

Un’imponente e costosa struttura sportiva completata soltanto a metà e mai realmente valorizzata

AGRIGENTO – Tra i numerosi capitoli della storia riguardante le mitiche cattedrali nel deserto in Sicilia, iniziate con i soldi pubblici e mai ultimate, merita particolare attenzione quella del Parco Mediterraneo di Villaseta, quartiere situato alla periferia di Agrigento con mille priorità sociali.
Negli anni Ottanta del secolo appena trascorso, per favorire l’emancipazione sociale delle nuove generazioni, si pensò di realizzare un gigantesco parco composto da tanti impianti sportivi che avrebbero dovuto formare il già citato Parco Mediterraneo. Tra gli impianti previsti una piscina coperta, una pista di atletica leggera, campi di tennis, una palestra multifunzione e un campo polifunzionale per rugby e calcio, con servizi annessi e una grande gradinata in calcestruzzo.
In quegli anni, le opere furono quindi iniziate, ma dopo aver realizzato alcune strutture diverse novità cambiarono il futuro dell’area. La palestra divenne sede del maxiprocesso alla mafia di Agrigento, con tanto di gabbie per i detenuti in giudizio mai rimosse, la piscina restò per anni abbandonata (è entrata in servizio solamente di recente), mentre l’opera tra le più costose, quella del campo polifunzionale, è rimasta incompleta, con i servizi e le gradinate in gran parte già costruiti ma abbandonati e devastati dai vandali.
In tutto ciò occorre ricordare come alla fine degli anni Novanta, giunse il contratto di quartiere Villaseta-Monserrato, secondo cui l’Istituto autonomo case popolari avrebbe dovuto completare le opere grazie a due importanti finanziamenti da parte di Governo nazionale e Regione. Il ministero dei Lavori pubblici stanziò un milione ed 800 mila euro, per il campo polifunzionale da completare, con l’attigua pista di atletica, nonché per l’illuminazione e altri interventi che riguardavano la piscina comunale e i vicini campetti di tennis. L’altro finanziamento, da parte dell’assessorato regionale alle Infrastrutture ammontava invece a 6 milioni e 800 mila euro e mirava a completare le opere di urbanizzazione di Monserrato e Villaseta.
I lavori iniziarono durante i primi anni del 2000 e una buona parte di essi furono anche completati, soprattutto nell’area di Monserrato che vide costruiti muri di sostegno, strade asfaltate ed altri importanti interventi. Furono completate anche buona parte delle strutture sportive del Parco del Mediterraneo, come la piscina comunale e i campetti di tennis e pallacanestro. Fu completamente dimenticato, invece, il campo polifunzionale, così come rimase inutilizzata la palestra, nonostante i processi per mafia si fossero ormai conclusi.
L’interruzione dei lavori avvenne a causa delle scioglimento dei contratti con le imprese appaltanti per le opere pubbliche da realizzare avvenuto a seguito della vicenda giudiziaria del 2004 che prese il nome di “Operazione alta mafia”.
A chiarire i passaggi della vicenda e quelli successivi e il consigliere comunale del Pd e dirigente della locale Camera del lavoro, Marco Vullo: “Dopo l’interruzione dei lavori riguardanti il contratto di quartiere tra Monserrato e Villaseta, abbiamo tentato di far ripartire la macchina burocratica e quindi i lavori, ma tutto si è arenato sulla formazione di un organo di vigilanza, composto dalla Prefettura, dal Comune e dallo stesso Iacp di Agrigento, che avrebbe dovuto dirigere i lavori. Dopo anni di rinvii, si è finalmente proceduto con Nicola Diomede, attuale prefetto ma nominato da colei che lo ha preceduto in Prefettura, vale a dire Francesca Ferrandino, rappresentante addetto al tavolo di vigilanza”.
“Una volta pronti alla ripresa dei lavori – ha aggiunto – abbiamo però trovato una brutta sorpresa: l’assessorato regionale alle Infrastrutture ha infatti revocato il finanziamento per la ripresa dei lavori, mentre aspettiamo certezze sul finanziamento del Ministero. Il tutto mentre Villaseta resta un quartiere abbandonato, con i giovani e i loro padri senza lavoro e con spazi sociali inesistenti. Il Comune di Agrigento ha presentato ricorso al Tar, contro la Regione, per il finanziamento revocato”.
Nel frattempo il consigliere Francesco Picone (Ncd) e lo stesso Vullo hanno scritto al presidente della Regione, Rosario Crocetta e allo Iacp per sbloccare la situazione. E intanto si attende per il prossimo mese la pronuncia del Tar sulla revoca del finanziamento regionale.
Dallo Iacp si attendono chiarimenti anche in merito alla posizione del ministero delle Infrastrutture, che dovrebbe confermare la situazione in merito al proprio finanziamento, necessario per completare l’impianto sportivo. Il tutto, ovviamente, senza dimenticare opere di urbanizzazione fondamentali per i residenti dei quartieri.
 


Burocrazia elefantiaca e intrecci mafia-edilizia
 
AGRIGENTO – I grandi impianti sportivi del Parco Mediterraneo dovevano rappresentare la punta di diamante della rinascita sociale di Villaseta, insieme al primo centro commerciale realizzato anch’esso dallo Iacp ma mai completamente terminato. Oggi, invece, le strutture rappresentano il culmine di un degrado denunciato proprio di recente anche dal Movimento 5 stelle. Una vicenda incresciosa, dovuta a decenni di ritardi causati da una burocrazia elefantiaca e agli intrecci, purtroppo ancora esistenti, tra mafia ed edilizia.
“Sul completamento delle opere di urbanizzazione di Monserrato – ha spiegato l’ingegnere Giosuè Troina, dirigente dello Iacp di Agrigento – abbiamo ricevuto una lettera dell’assessorato regionale alle Infrastrutture precedente alla revoca del finanziamento che ci dice che la zona in oggetto da intervenire è Monserrato, anche se ovviamente la politica potrebbe darci degli input diversi”.
“Per quanto riguarda invece il campo polifunzionale – ha aggiunto – dovremo anche vedere, una volta confermato il finanziamento, se le gradinate in cemento possono sopportare il carico previsto e non abbiano errori di progettazione, oppure se sia il caso di fare delle nuove gradinate, inoltre dovrà anche completarsi il rettangolo di gioco”.
Intanto arrivano notizie poco liete anche dalla piscina comunale coperta, chiusa recentemente perché il Comune non riesce a pareggiare i conti, nonostante la bigliettazione e le numerose convenzioni esistenti con società sportive. L’idea di Palazzo dei Giganti sembra essere quella di voler affidare una gestione diretta a un’apposita società, dopo una gara pubblica. Staremo a vedere.

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