Aeroporti siciliani, crescita disomogenea - QdS

Aeroporti siciliani, crescita disomogenea

Michele Giuliano

Aeroporti siciliani, crescita disomogenea

venerdì 28 Novembre 2014

Catania e Palermo in forte ripresa, Trapani giù, Comiso da valutare: convocato dalla Regione un tavolo tecnico. Secondo il neoassessore regionale al Turismo, Cleo Li Calzi, bisogna mettere in sinergia tutti gli scali

PALERMO – I dati in positivo non sono omogenei per gli aeroporti siciliani. Se Catania e Palermo sono in crescita, Trapani invece è in netto calo e Comiso resta ancora un’incognita essendo uno scalo neonato. Resta quindi tutto da decifrare lo stato di salute aeroportuale e di questo ne è consapevole il neoassessore regionale  al Turismo Cleo Li Calzi che ha deciso di attivare un tavolo di confronto con gli operatori del settore e le istituzioni competenti per rilanciare una strategia comune.
Si parte comunque da numeri che sono tutto sommato abbastanza incoraggianti: Catania, secondo Assoaeroporti, ha fatto segnare un incremento di passeggeri del 15,4 per cento nei primi 9 mesi di quest’anno per effetto dei suoi quasi 5 milioni e 800 mila passeggeri; Palermo ha fatto segnare un +5,5 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno sfiorando i 3 milioni e 600 mila passeggeri; Comiso non può essere raffrontata con lo scorso anno perché lo scalo ha aperto i battenti da pochi mesi; solo Trapani preoccupa con il suo calo di passeggeri del 16 per cento, terza peggiore perfomance d’Italia dopo Cuneo e Trieste.
“Dobbiamo mettere in sinergia i quattro aeroporti, perché il turista arriva in Sicilia, non a Catania o a Palermo – ha detto l’assessore Li Calzi -. Non si tratta solo del vettore aereo, è importantissima la verifica delle eccellenze delle imprese turistiche nel complesso. La decisione di convocare questo tavolo prende le mosse dal fatto che mi sono resa conto che ci sono delle disfunzioni gravi di mercato”.
A fare un bilancio complessivo sull’andamento dei flussi aeroportuali ci ha pensato Bankitalia che nei primo 8 mesi del 2014 ha evidenziato che il traffico aeroportuale nei principali scali siciliani è aumentato a fronte della stazionarietà del 2013. Il numero di voli è cresciuto del 5,6 per cento, i passeggeri del 7,4 per cento.
Le variazioni sono state positive sia per i voli nazionali sia per quelli internazionali, con una dinamica migliore per questi ultimi. Tra gli scali, il più vivace è risultato quello catanese. Oltretutto per potenziare il suo appeal la Sac, società di gestione dell’aeroporto etneo, in questi giorni ha presentato il nuovo sito web informando in tempo reale sui servizi erogati. Grafica aggiornata, navigazione più intuitiva sia da desktop che da mobile, maggiore accessibilità ai contenuti per persone ipovedenti alcune delle caratteristiche del portale, rinnovato puntando a dare il massimo delle risposte all’utente, ma anche nell’ottica della trasparenza, informando degli atti prodotti dagli organi della società.
 
E questo tipo i iniziative sono proprio quelle che vuole si seguano il neoassessore regionale al Turismo: “E’ difficile – sottolinea – costruire politiche di attrazione se dobbiamo fare arrivare i turisti in Sicilia attraverso tre voli. Sto incontrando tutti quelli che a qualche titolo lavorano nel settore o lo influenzano, voglio riuscire a fare un riordino normativo e anche una programmazione strategica che ci crei delle vere leve per attrarre il turismo”. Li Calzi ha ricordato quindi che il turismo “è l’unico settore in crescita, ma le potenzialità sono ancora strozzate”.
 



Preoccupa il passo del gambero di Birgi
 
Qualche scricchiolio preoccupante arriva senza dubbio da Trapani. Lo scalo ha sempre fatto segnare da qualche anno a questa parte ottime perfomance di crescita ma da quando è uscita di scena la sicurezza economica garantita dalla Provincia, oramai in fase di liquidazione e che deteneva un pacchetto del 49 per cento, le cose hanno cominciato ad andare a rotoli. A subentrare è stata la Regione ma ad oggi si aspetta ancora una ricapitalizzazione che tarda ad arrivare e soprattutto i Comuni della provincia non hanno garantito tutti i 2 milioni di euro dell’accordo di co-marketing. Risultato? La Ryanair, che sino ad oggi ha aiutato lo scalo a crescere grazie alle sue tratte super-economiche, ha già depotenziato i collegamenti. Di conseguenza meno tratte e meno passeggeri. All’aeroporto di Comiso invece ci sono segnali di crescita: l’ultimo arrivato è il volo Torino-Comiso-Malta che sarà operativo sei volte a settimana dalla compagnia aerea Fly Hermes a partire dal 15 dicembre. “Il nostro aeroporto prosegue il suo piano di sviluppo con una tratta strategica che rafforza lo scalo in sé, il sistema aeroportuale Catania-Comiso e il territorio ibleo tutto” ha dichiarato il presidente della Soaco, la società di gestione del “Pio La Torre”, Rosario Dibennardo.

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