Questo è il paradosso di una Sicilia che da anni, almeno a parole, dice di voler puntare ad una migliore mobilità ma che alla prova dei fatti sembra sempre più vicina all’Africa che all’Europa. Troppo difficile, a quanto pare, connettere decentemente le varie infrastrutture: porti, aeroporti, ferrovie, mezzi pubblici restano infatti frammentati e privi di un coordinamento sia per la realizzazione che per la gestione.
Un dramma per cittadini e imprese, un oltraggio per il turismo. Senza collegamenti efficienti, l’economia è destinata a restare inchiodata al palo.