Mario Sugameli: "Gestire il cambiamento per essere protagonisti" - QdS

Mario Sugameli: “Gestire il cambiamento per essere protagonisti”

Raffaella Pessina

Mario Sugameli: “Gestire il cambiamento per essere protagonisti”

martedì 02 Dicembre 2014

Forum con Mario Sugameli, presidente Ordine Dottori commercialisti ed esperti contabili di Trapani

Quanti sono gli iscritti all’Ordine in provincia di Trapani?
“Abbiamo 360 iscritti nella circoscrizione di Trapani e 400 in quella di Marsala”.
Quali criticità sta fronteggiando la vostra professione? E che iniziative avete avviato per garantire un valido aggiornamento professionale?
“In tempi di grandi cambiamenti, anche la professione del commercialista cambia rapidamente. Il nostro impegno deve essere quello di gestire il cambiamento per diventarne protagonisti e non vittime. Il nostro lavoro non può riguardare solamente la contabilità ed il fiscale, ambiti destinati ad un inesorabile declino. Dobbiamo ambire a diventare consulenti aziendali per poter supportare a 360 gradi le aspettative delle nostre aziende, ed essere protagonisti del tessuto socio-economico del territorio. I dottori commercialisti possono avere un ruolo importante nella gestione dei fondi comunitari e possono migliorare l’efficacia nella spesa dei fondi strutturali. Sono stati appena resi noti i dati relativi alla spesa completata dai diversi programmi alla fine di ottobre. E, mentre si avvicina il termine finale per completare la programmazione 2007-2013 (il 31 dicembre del 2015), la notizia è che il nostro Paese è ancora ben lontano dal traguardo: restano da spendere ancora 17,6 miliardi di euro, pena la revoca dei finanziamenti non impegnati”.
Qual è la strategia per risolvere queste criticità?
“In base a valutazioni Svimez nel 2013 il Pil è crollato nel Mezzogiorno del 3,5%, approfondendo la flessione dell’anno precedente (-3,2%), con un calo superiore di quasi due percentuali rispetto al Centro-Nord (-1,4%). Accesso al credito, forme di finanziamento dinamiche, rilancio e valorizzazione di attività con alto potenziale innovativo e impatto sociale devono essere oggetto di considerazione da parte di governi, agenzie internazionali e sistema creditizio, e quindi della nostra professione. In questo contesto occorrerà anche soffermarsi su etica e equità della tassazione e sostenibilità della pressione fiscale per persone fisiche e giuridiche, chiarendo in ogni caso il ruolo del professionista, esperto fiscale. Esclusi dal tavolo della programmazione dei fondi europei i professionisti possono fare poco per alzare l’asticella della partecipazione italiana ai bandi Ue. L’allarme arriva dal convegno ‘Fondi Ue 2014-2020 e finanziamenti internazionali’, organizzato a Roma da Fasi.biz (Funding aid strategies investments). Il coro è a una voce sola: senza coinvolgimento delle categorie professionali nella programmazione ma anche nella definizione dei bandi, commercialisti, ingegneri e architetti non sono messi nelle condizioni di aiutare le imprese. E tantomeno di giocare al meglio la partita della riforma Ue, quella che li eleva allo status di aziende vere e proprie, destinatari a loro volta di finanziamenti Ue”.
 
Collaborate con Enti pubblici?
“L’Oscar per migliore attore non protagonista nella crisi economica iniziata nel 2008 verrebbe assegnato senza ombra di dubbio al governo della Regione Sicilia. è riuscita a paralizzare la spesa dei fondi strutturali da quella destinata alle imprese, a quelle per gli enti locali passando per l’università e la ricerca. Ha ignorato le difficoltà di chi lavora e contribuisce, a creare lavoro e ricchezza. Anche l’art. 8 Legge 23 del 2008 sul consolidamento dei debiti delle imprese è rimasta lettera morta, mentre in un momento di grande difficoltà di accesso al credito sarebbe stato utilissimo per dare respiro alle imprese e diminuire le spese per interessi passivi”.
 
Quali sono le prospettive della professione, anche per i giovani?
“Dall’incontro che si è svolto lo scorso 14 novembre tra i commercialisti e Papa Francesco è emerso che l’attuale contesto socio-economico pone in maniera pressante la questione lavoro. In questo contesto è più forte la tentazione di difendere il proprio interesse senza preoccuparsi del bene comune, senza badare troppo alla giustizia e alla legalità. Perciò è richiesto a tutti, specialmente a quanti esercitano una professione che ha a che fare con il buon funzionamento della vita economica di un Paese, di giocare un ruolo positivo, costruttivo, nel quotidiano svolgimento del proprio lavoro, sapendo che dietro ogni carta c’è una storia, ci sono dei volti. In tale impegno, che, come dicevamo, richiede la cooperazione di tutti, il professionista cristiano attinge ogni giorno dalla preghiera e dalla Parola di Dio la forza anzitutto per fare bene il proprio dovere, con competenza e saggezza; e poi per ‘andare oltre’, che significa andare incontro alla persona in difficoltà; esercitare quella creatività che ti permette di trovare soluzioni in situazioni bloccate; far valere le ragioni della dignità umana di fronte alle rigidità della burocrazia. è possibile operare per una globalizzazione della solidarietà”.
 

 
Curriculum Mario Sugameli
 
Mario Sugameli è nato a Trapani il 9 ottobre 1959. Laureato in economia e commercio è iscritto dal 1988 all’Albo dei Dottori Commercialisti e degli esperti contabili di Trapani. Dal 1989 curatore fallimentare e consulente presso il Tribunale di Trapani oggi è consulente aziendale nel settore marmifero. Impegnato a promuovere strumenti delle politiche di coesione previste dalla UE per le imprese operanti nelle aree depresse, ha frequentato master su normative dell’Ue e sugli strumenti per agevolare l’integrazione tra i paesi che ne fanno parte.

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