La pratica, quella di affidare la manutenzione del verde a terzi in cambio di spazi pubblicitari, è ormai divenuta regola in gran parte del Paese, eppure a Catania non riesce a diventare pratica diffusa, forse per le richieste, in apparenza davvero eccessive, che si richiedono al privato in cambio di “visibilità”.
Un concetto da racchiudere tra virgolette, considerate le dimensioni del cartello pubblicitario da posizionare all’interno della rotatoria in questione: 50 centimetri per 70.
Una cartolina o poco più in cambio di una serie di azioni che, se effettuate con criterio, potrebbe portare avanti facilmente solo una ditta specializzata nella cura del verde. Nell’allegato B, infatti, sono previste in dettaglio una serie di operazioni che scoraggerebbero chiunque non avesse già strumentazione o personale specializzato: taglio delle specie prative con successiva raccolta, rastrellatura e trasporto a rifiuto presso discarica comunale del materiale di risulta; potature delle siepi; potature cespugli; zappettatura; concimazione; spollonatura alberi; fioriture stagionali e posa bulbi; trasemina, foratura e top-dressing; trattamenti fitosanitari dei prati; decespugliamento; diserbo; abbattimenti specie arboree e/o arbustive; piantumazione annuali specie arboree; manutenzione impianti irrigui e piccole manutenzioni.
Una serie di obblighi che scoraggerebbero chiunque e che sembrerebbero rivolti alle aziende già specializzate nella cura e manutenzione del verde: difficile, infatti, immaginare che una piccola o media azienda sia attrezzata per eseguire opere di vero e proprio giardinaggio (si pensi solo ai macchinari necessari per abbattere alberi o agli esperti per verificare lo stato di salute delle piante). Motivo, forse, per cui il bando è andato deserto, rappresentando un’occasione persa per il Comune.
Eppure esiste una legge sull’Art Bonus (L 106/2014) che obbliga le amministrazioni a cercare gli sponsor offrendo loro adeguate contropartite per le risorse finanziarie che investono gratuitamente nei beni pubblici. Inapplicata, evidentemente, dal Comune di Catania.