Regione disastro, mutui da pagare fino al 2042 - QdS

Regione disastro, mutui da pagare fino al 2042

Raffaella Pessina

Regione disastro, mutui da pagare fino al 2042

giovedì 04 Dicembre 2014

Ragioniere generale destituito dalla Giunta per non aver firmato nuove spese. L’attacco di Musumeci: “Pisciotta allontanato per contrasti”

PALERMO – Languono i lavori del Parlamento regionale a Palazzo dei Normanni e Nello Musumeci (Lista Musumeci) ha chiesto la abolizione della equiparazione al Senato, stabilita con la legge 44/65. Ma subito giunge la risposta il deputato questore Paolo Ruggirello: “Con la legge regionale 1 del 2014 l’Assemblea regionale ha provveduto a ridisciplinare il trattamento economico dei deputati regionali, superando il cosiddetto parametro con il Senato”. Ruggirello ha ricordato che “Con questa nuova normativa sono stati recepiti integralmente i principi contenuti nel Decreto Monti e conformate a questo nuovo parametro le indennità dei deputati regionali e dei componenti gli organi interni di vertice”.
 
La specifica arriva soprattutto per sottolineare che il riferimento al Senato è stato mantenuto soltanto per gli aspetti relativi a profili organizzativi concernenti la struttura interna.  “L’Assemblea ed il Consiglio di Presidenza, pertanto – conclude – hanno già ampiamente intrapreso il percorso di contenimento dei costi della politica”. 
Musumeci è intervenuto ieri anche in merito all’allontanamento di Mariano Pisciotta dalla carica di ragioniere generale. In una nota a firma congiunta con il collega Gino Ioppolo si ventila una correlazione tra “il mutuo di due miliardi che la Regione vuole contrarre per pagare i debiti fino al 2011 e l’allontanamento del ragioniere generale Mariano Pisciotta”. “Pare infatti che Pisciotta si sia rifiutato di firmare provvedimenti di spesa – hanno sostenuto – nonostante le pressioni del governo che, per pagare debiti, non trova nulla di meglio che contrarne di nuovi. Esattamente come fa un’azienda sull’orlo del fallimento”.
Giorgio Ciaccio, deputato del M5S aggiunge: “Dal 2000 al 2012, secondo quanto riportato dal rendiconto della Regione per l’esercizio finanziario 2012 sono stati attivati finanziamenti per un totale di 6,7 miliardi di euro, che portano a sfiorare quota dieci miliardi con i due mutui pensati dalla giunta Crocetta (quello di un miliardo già acceso e quello di due miliardi in cantiere in questi giorni). Per queste erogazioni finora sono stati pagati 261 milioni di euro di interessi e si costringeranno i siciliani a pagare rate fino al 2042”.
Il Pd intanto scende in campo contro la delocalizzazione delle aziende operanti attualmente in Sicilia. Fabrizio Ferrandelli ha depositato un ddl che prevede la decadenza dei benefici e la restituzione dei contributi ricevuti dalla Regione siciliana. Il governatore Crocetta, in merito alla vicenda della nomina di Vincenzo Ciacio come membro del nucleo anticorruzione dell’azienda Papardo-Piemonte di Messina, ha voluto specificare che la nomina “non è stata né concordata né comunicata al governo ed ha  stigmatizzato  il fatto che il manager della stessa azienda, Michele Vullo, non abbia verificato o abbia ignorato precedenti condanne penali subite dallo stesso Ciacio e proceduto con disinvoltura a tale nomina. Il tentativo di coinvolgere politicamente il governo su tali scelte è totalmente privo di motivazioni.
 
Il presidente ha comunicato che l’assessore alla Salute, Lucia Borsellino, ha richiesto l’acquisizione degli atti relativi a tale nomina e che se ci dovessero essere responsabilità procedurali nella nomina, riconducibili ai vertici dell’azienda, si procederà in modo tempestivo e rigoroso nei confronti di coloro che nel nominare un responsabile anticorruzione non abbiano rispettato le stesse normative anticorruzione”.
Infine sul fronte politico si registra un possibile fusione tra Ncd e Udc a livello nazionale, dopo i buoni risultati raggiunti alle elezioni regionali in Calabria fattore che influenzerà probabilmente anche i due partiti in Sicilia.

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