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Messina – Taormina insiste sulle alienazioni con un nuovo piano da 12 mln di euro

Massimo Mobilia

Messina – Taormina insiste sulle alienazioni con un nuovo piano da 12 mln di euro

mercoledì 10 Dicembre 2014

Con il ricavato, l’amministrazione intende recuperare il Palacongressi e altri immobili comunali. In tre anni nessun introito. Rivisitato al rialzo il programma dell’anno scorso

TAORMINA (ME) – Benvenuti al gran bazar di Palazzo dei Giurati, dove gli immobili comunali entrano ed escono dal mercato come fossero semplici beni commerciali. La Giunta del sindaco, Eligio Giardina, ha di recente approvato il “Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni del patrimonio comunale” che è solo l’ennesima rivisitazione di un Piano su cui ogni anno, a ridosso della presentazione del Bilancio, le ultime amministrazioni hanno cambiato continuamente idea su cosa vendere e cosa tenere.
 
In attesa che il “Regolamento per le alienazioni” venga approvato dal Consiglio comunale, l’ultimo documento presentato dal responsabile dell’Area Lavori pubblici e Patrimonio, Lucia Calandruccio, presenta infatti notevoli differenze rispetto a quello dello scorso anno, con un elenco di 11 immobili alienabili, ovvero potenzialmente in vendita, per un valore totale di oltre 12 milioni di euro, che si prevede di destinare nei prossimi due anni, per il 50% al recupero del Palacongressi, e per la restante parte al recupero di tutti gli altri immobili da valorizzare.
Un cambio di passo importante rispetto alle previsioni di vendita dello scorso anno quando la giunta Giardina aveva definito un Piano di alienazioni che non andava oltre i 5,7 milioni di euro, in controtendenza rispetto al vecchio elenco dell’amministrazione Passalacqua che aspirava a vendite per 27 milioni. In tre anni, però, nelle casse del Comune non è entrato un centesimo. Così ancora oggi troviamo sul mercato l’ex mattatoio per un valore di 1 milione di euro, mentre entra in scena la struttura del Capalc, edificio costruito per diventare istituto alberghiero o sede universitaria e poi finito invece nel degrado del farraginoso e corrotto sistema degli enti di formazione regionale, valutato oggi 10,4 milioni. Completano l’elenco un terreno e otto alloggi popolari tra Taormina e Trappitello.  
Se da un lato rimane per il Comune della Perla l’aspirazione a vendere, dall’altro si punta a valorizzare altri immobili per “aiutare gli equilibri di bilancio”, dicono, “puntando ad una redditività che sia garanzia finanziaria, invertendo la gestione del passato contrassegnata dalla mancanza di un inventario aggiornato, occupazioni senza titolo, canoni di affitto sotto il valore di mercato e immobili di valore abbandonati a se stessi”. Vecchia storia saputa e risaputa, che riguarda il solito Palacongressi, l’edificio dell’ex Circolo Forestieri, diversi uffici da locare a Palazzo del Minotauro, come anche sei immobili al centro di Catania dove gli affittuari si trovano in sfratto per morosità. Sono 58, in tutto, gli immobili considerati al momento “disponibili” dal Comune.
Peccato però che il Piano preveda un affidamento a professionisti esterni per la stesura di un nuovo inventario “programmato e professionale”, come se quelli fin ora prodotti non fossero sufficienti o come se i funzionari interni non fossero capaci di farlo.

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