Sos mosca olearia a Catania. L’Oro giallo è sotto attacco - QdS

Sos mosca olearia a Catania. L’Oro giallo è sotto attacco

Melania Tanteri

Sos mosca olearia a Catania. L’Oro giallo è sotto attacco

giovedì 11 Dicembre 2014

Inevitabili conseguenze sul prezzo con un aumento previsto del 20%

CATANIA – Olio siciliano sotto attacco. La mosca olearia starebbe infatti mettendo in ginocchio la produzione siciliana di oro giallo, in particolare nel catanese dove le due Dop dell’extravergine, Etna e Monti Iblei, sono alle prese con gli attacchi dell’insetto, che hanno danneggiato i frutti facendo andare perduto mediamente un 15-20% del prodotto.
A lanciare l’allarme è Giovanni Selvaggi, eletto recentemente nuovo presidente regionale della sezione olivicola di Confagricoltura. “La riduzione nei quantitativi avrà inevitabili conseguenze sul prezzo – afferma- con un aumento che si aggirerà intorno al 20%. Il calo di produzione, inoltre, crea un maggiore stato di allerta alle frontiere – prosegue – in quanto fa crescere il rischio di una invasione del mercato di prodotti nordafricani.
La concorrenza dei paesi magrebini, preoccupa infatti i produttori che hanno, come unico strumento di difesa del proprio prodotto, l’etichetta, unica certezza di provenienza delle olive e del prodotto finito.
“Le aziende produttrici e le associazioni di categoria – spiega il presidente Selvaggi – nel tentativo di tutelare il proprio prodotto, hanno al momento come unico strumento quello di ricordare al consumatore di guardare con attenzione le etichette e di riporre fiducia, solo in quelle che portano la dicitura “prodotto 100% italiano”. Bisogna mettere in allerta i consumatori – continua – confondere il prodotto locale con quello di provenienza extra comunitaria andrebbe a demerito delle eccellenze del nostro territorio”. Gli standard  produttivi dei paesi nordafricani sono, infatti, diversi da quelli italiani e danno prodotti qualitativamente differenti da quelli locali. “Miscele comprate a 30 centesimi al chilo – sottolinea ancora Selvaggi – arrivano sugli scaffali a 2-3 euro, col risultato che il consumatore porta in tavola un commestibile di modesta qualità, pensando d’aver fatto un buon affare”.
Una nuova normativa sembra però andare incontro, in parte, ai produttori. È infatti entrato in vigore entra l’obbligo del tappo antirabbocco per i contenitori di olio extra vergine di oliva serviti in tutti i pubblici esercizi. Lo prevede la l’articolo 18 della legge comunitaria approvato dalla Camera. Non ci potranno essere, quindi, più dubbi sull’origine dell’olio servito: in tavola solo bottiglie dotate di tappo in modo da evitare ‘allungamenti’ o riempiture con prodotti che non hanno nulla a che vedere con quello originario. Salate le multe, che andranno fino a 8 mila euro e la confisca del prodotto.

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