La possibile nocività delle candele - QdS

La possibile nocività delle candele

Bartolomeo Buscema

La possibile nocività delle candele

domenica 21 Dicembre 2014

Istruzioni per l’uso: aerare bene gli ambienti interni per disperdere le sostanze ritenute cancerogene

CATANIA – Le candele, spesso colorate e profumate, sono ormai diventate un ornamento indispensabile per creare l’atmosfera natalizia. Si pensi alla Corona dell’Avvento, una struttura di forma circolare formata da rami di piante sempreverdi (tipicamente conifere), all’interno della quale sono inserite quattro candele che si accendono ciascuna nelle quattro domeniche dell’Avvento. Secondo la tradizione, le quattro candele rappresentano la Speranza, la Pace, la Gioia e l’Amore.
 
L’accensione di ciascuna candela indica la progressiva vittoria della Luce sulle tenebre dovuta alla sempre più prossima venuta del Messia. La forma circolare della Corona dell’Avvento è simbolo di unità e di eternità. I rami di sempreverdi che ne costituiscono la base rappresentano la speranza della vita eterna. Le candele sono accese anche in altre occasioni tra cui le cene nelle quali si desidera creare quell’atmosfera d’intimità.
Ora, qui, senza volere minimamente rompere i segni e i simboli della tradizione, è bene sapere che le candele quando bruciano non sono sicuramente un toccasana. Come dimostra uno studio, condotto cinque anni fa, presso la South Carolina State University, nel quale si legge che una lunga esposizione alla paraffina, principale componente delle candele, che bruciando può provocare danni all’apparato respiratorio e varie forme di allergia.
Senza entrare nel merito di cosa realmente significa "lunga esposizione", è necessario rilevare che le candele, quando bruciano, liberano nell’aria composti organici volatili (Voc) ritenuti cancerogeni, tra cui acetone, acetaldeide, benzene, disolfuro di carbonio, tetracloruro di carbonio, monossido di carbonio clorobenzene, creosolo, ciclopentene, etilbenzene, formaldeide, fenolo, stirene tetracloroetilene, toluene, tricloroetene e xilene.
Tutto, evidentemente, a discapito della qualità dell’aria interna che oggi, più di prima, è diventata un problema sanitario non più trascurabile e poco preso in considerazione. In Italia, ad esempio, non ci sono ancora significativi dati statistici; ma se leggiamo i dati dell’Epa, l’agenzia americana per la protezione dell’ambiente, apprendiamo che negli Stati Uniti l’inquinamento dell’aria interna provoca la morte di circa 11.000 persone ogni anno.
Dobbiamo quindi evitare di accendere le candele? Certamente no! Bisogna, però, aerare bene i locali o munirsi di specifici purificatori d’aria che riescono a rimuovere i composti organici volatili cancerogeni.

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