Messina - Il tandem Piemonte-Neurolesi al centro del riordino sanitario - QdS

Messina – Il tandem Piemonte-Neurolesi al centro del riordino sanitario

Lina Bruno

Messina – Il tandem Piemonte-Neurolesi al centro del riordino sanitario

sabato 20 Dicembre 2014

I livelli occupazionali saranno garantiti, mentre le strutture punteranno a servizi di eccellenza. Le due strutture verso l’accorpamento, si ragiona sulle modalità esecutive

MESSINA – “La politica ha fatto la sua parte, adesso spetta ai tecnici rendere praticabile e funzionale l’accorpamento tra Ospedale Piemonte e Irccs Neurolesi Bonino Pulejo”. Il  direttore scientifico dell’Istituto di cura e ricerca, Placido Bramanti, ha le idee chiare sul progetto che potrebbe dare vita ad una  struttura  d’eccellenza nell’assistenza e riabilitazione, un punto di riferimento oltre i confini regionali.
Dopo mesi di incontri e valutazioni ma anche di grandi manifestazioni di protesta per scongiurare la chiusura del nosocomio di Viale Europa, la soluzione sembra venire dalle istanze maturate sia a livello politico che sindacale e sociale con i comitati e che il ministro della salute Beatrice Lorenzin ha accolto. Ancora prima però lo stesso assessore Regionale Lucia Borsellino aveva dato ampie rassicurazioni sulla volontà di mantenere la struttura ospedaliera  promettendo “un decreto apposito su un eventuale accorpamento, frutto di un accordo tra le parti e che non snaturasse il lavoro fatto  sulla riorganizzazione della rete ospedaliera”.
Il baricentro della questione si è evidentemente spostato dall’Ospedale Piemonte e la sua sopravvivenza alla possibilità o meno di  mettere insieme due entità giuridiche senza snaturare la funzione del nosocomio. La missione romana della delegazione di deputati messinesi ha consentito al ministro Lorezin e ai funzionari ministeriali  presenti,  Renato Botti e Giovanni Leonardi, di acquisire tutti gli elementi del caso, valutando la sostenibilità economica di un progetto che deve tenere conto dei limiti imposti tanto dal “Patto per la salute”, quanto dal decreto Balduzzi i cui effetti si vedranno a partire dal 2017. Questi paletti normativi  hanno condizionato anche l’architettura del piano di riordino della rete ospedaliera siciliana dentro cui adesso dovrebbe rientrare l’accorpamento Piemonte-Ircss.
Le modalità non sono ancora chiare “si dovrà valutare se il Piemonte resterà nell’Azienda Papardo – ha dichiarato Bramanti o se  dalla fusione con il Centro Neurolesi nascerà un nuovo soggetto giuridico con un unico”. Quello che sembra un punto fermo e che lo stesso direttore scientifico sottolinea è che nessun posto di lavoro sarà perso anzi la previsione è che la nuova struttura avrà la necessità di incrementare il proprio organico.
 
Il Piemonte manterrà i suoi 78 posti letto con tutte o quasi le sue specialistiche. È probabile infatti che non ci siano più i reparti di ostetricia e ginecologia con il punto nascite localizzato solo al Papardo mentre dovrebbe essere confermata la permanenza del pronto soccorso. Il progetto prevede anche la destinazione di un’ala del plesso del Piemonte alle attività ambulatoriali dell’Asp. La nuova struttura che dovrebbe nascere dall’accorpamento tra Piemonte e Irccs metterebbe in sinergia competenze, risorse e tecnologie innalzando i livelli dell’offerta sanitaria a Messina in generale e nel trattamento del paziente in fase critica e nel percorso  riabilitativo in particolare.
La grande forza che Istituto Neurolesi mette a disposizione è l’attività di ricerca nelle neuroscienze e il know how scientifico e clinico trasferito a Messina in questi anni e che potrebbe essere messo a disposizione adesso di un bacino di utenza più ampio.
È soddisfatto, soprattutto per le prospettive di rilancio economico ed occupazionale che il nuovo percorso lascia intravedere, il segretario provinciale della Uil, Carmelo Catania, protagonista insieme alla Cisl di iniziative e manifestazioni a supporto dello storico ospedale. Le organizzazioni sindacali, anche la Cgil, rimasta fin a quel momento ai margini del dibattito, avevano firmato a fine novembre un documento fatto proprio da tutte le componenti politiche e istituzionali della città e che, preparato a margine dei lavori del tavolo tecnico convocato a Palazzo Zanca, racchiude le richieste che sia Ministero che Assessorato regionale sembrano avere accolto.

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