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Messina – Dissesto idrogeologico: un incubo Prg da adeguare, basta deroghe

Lina Bruno

Messina – Dissesto idrogeologico: un incubo Prg da adeguare, basta deroghe

mercoledì 24 Dicembre 2014

I lavori più urgenti in corso nel territorio, le case costruite sui torrenti, le resistenze dei cittadini. Il capo del Genio Civile, Santoro: “Applicare le leggi e proporre cambiamenti”

MESSINA – La cronaca, attraverso un video shock, dei disastri che feriscono il territorio e che continuiamo a spiegare con dei falsi alibi. È cominciata così la conferenza stampa di Leonardo Santoro, da tre mesi  a capo del Genio civile di Messina, dedicata alle nuove politiche di mitigazione dei rischi avviate dal suo Ufficio. Il funzionario regionale più che un bilancio ha voluto chiarire le sue linee programmatiche dopo le polemiche che hanno caratterizzato il passaggio di consegne con il predecessore Gaetano Sciacca.
“Dietro i disastri naturali non ci sono le mutazioni climatiche e i Prg che non si possono cambiare – ha esordito Santoro – ma un problema antropologico che va risolto con razionalità, utilizzando gli strumenti che abbiamo senza interpretare le leggi vigenti ma applicandole e proponendo eventualmente cambiamenti se le norme ci sembrano  non rispondenti alle nuove esigenze, come ad esempio il famigerato articolo 32 della LR 7/2003 che consente di iniziare a costruire subito dopo il deposito della documentazione. Non lo condivido ma devo rispettarlo – dice Santoro – fino a quando non sarà accolta la mia proposta, già all’attenzione di alcuni deputati regionali, che prevede il posticipo dell’inizio lavori di 60 giorni rispetto alla data di deposito degli atti”.
Santoro dedica particolare attenzione al rischio sismico e alla tutela del territorio con riferimento alla funzionalità idraulica dei corsi d’acqua. “L’articolo 96 del Testo Unico 523/1904  prevede che i fabbricati debbano rimanere a distanza di almeno dieci metri dagli argini, salvo diverse disposizioni degli enti locali. Ho trovato Prg di tanti Comuni della provincia – sottolinea Santoro – che consentivano la presenza di case a ridosso dei torrenti quando per le nuove espansioni quella fascia  è di inedificabilità assoluta”. L’ingegnere capo del Genio Civile è deciso a non concedere deroghe a nessuno, ribadendo di avere fatto tutte le segnalazioni di rito agli organi competenti sulle difformità riscontrate finora sul territorio messinese.
 
Intanto l’Ufficio ha predisposto 90 perizie di svuotamento degli alvei che dovrebbero concretizzarsi già a gennaio; altro intervento invece richiede il torrente Annunziata, dove deve essere avviata un’opera di sistemazione idraulica e rinaturalizzazione dell’alveo. Santoro parla poi di politiche per la legalità riferendosi alla pubblicazione sul sito del Genio Civile di due avvisi per l’istituzione dell’albo delle imprese di fiducia, mai attivato prima.  
Intanto per i lavori urgenti che prevedono importi entro i 200 mila euro si farà riferimento alla White list della Prefettura. Santoro ha anche dovuto gestire in questi mesi le accuse di avere fatto ripartire l’edilizia selvaggia e lo ha fatto sempre citando leggi e decreti.  Poi ci sono le ruspe che hanno ripreso a lavorare nei pressi del viale Boccetta che spiega, però, di avere autorizzato “per mettere in sicurezza un costone roccioso non per altro”.
Ha colpito forse di più Santoro, che auspica maggiore raccordo tra istituzioni, l’opposizione dei consiglieri del sesto quartiere alla barriera radente che verrà realizzata a gennaio a Torre Faro per contrastare l’erosione e proteggere piazza Cavallaro. Il funzionario sperava nella loro mediazione con i residenti per fare accettare l’unico intervento possibile in quel tratto di costa. La messa in sicurezza di Giampilieri è l’altro tema che ha infuocato gli animi in questi mesi dopo le osservazioni di Santoro su alcune scelte progettuali riguardanti la funzionalità idraulica delle zone alluvionate. “È assurdo concentrare tutta la raccolta delle acque in unico punto all’interno del centro abitato – sottolinea Santoro – da dove invece i rischi vanno allontanati; la sicurezza si avrà solo con il completamento del grande canale di collegamento in via Puntale i cui lavori  speriamo possano essere completati tra meno di un anno”.

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