Previsioni per il 2015, Mezzogiorno in affanno - QdS

Previsioni per il 2015, Mezzogiorno in affanno

Serena Giovanna Grasso

Previsioni per il 2015, Mezzogiorno in affanno

sabato 27 Dicembre 2014

I settori maggiormente colpiti sono stati quello delle costruzioni (-29%) e minerario (-23%). Manpower prevede per il I trimestre 2015 una flessione del 6% nel Mezzogiorno

PALERMO – Siamo quasi al volger alla fine di questo ennesimo anno critico dal punto di vista economico-occupazionale. La chiusura di un anno non vuol certamente essere occasione di lasciare alle spalle la congiuntura negativa. Anzi, tutto il contrario. Le previsioni di Manpower sull’occupazione in Italia nel primo trimestre del 2015 indicano come alla fine di un anno non corrisponda anche la fine della crisi. Deludenti e preoccupanti sono i risultati che emergono dal sondaggio che l’agenzia per il lavoro ha somministrato ad un campione di 1.003 datori di lavoro italiani. Soggetti all’intervista sono stati in rapporto proporzionale i datori di lavoro di tutte le aree geografiche.
Scendendo dunque a livello territoriale, i datori di lavoro in tre delle quattro regioni geografiche prevedono di ridurre il personale nel corso del primo trimestre 2015. Immancabile come al solito naturalmente la presenza dell’Italia insulare e meridionale tra queste tre aree non certamente floride: i datori di lavoro del Mezzogiorno si dichiarano molto meno propensi a firmare nuovi contratti di assunzione rispetto al primo trimestre 2014 (-6%), esattamente lo stesso ritornello che si ripete ormai da sei anni a questa parte. Anche se, quasi inaspettatamente, ad avere la peggio sono state le aree del Nord-Ovest e Centro, rispettivamente -9% e -8% rispetto al primo trimestre 2014. L’unica circoscrizione territoriale indenne dalla flessione negativa, che pensa al contrario di incrementare il proprio personale organico è rappresentata dal Nord-Est (+2%).
Naturalmente i settori che risentiranno in maggior misura della contrazione occupazionale sono gli stessi che in questi anni hanno patito la dura crisi. In prima battuta ritroviamo il settore delle costruzioni: per il trimestre a venire i datori di lavoro prevedono l’andamento occupazionale peggiore dall’inizio dell’indagine datata al terzo trimestre 2003, con il -29% rispetto al periodo compreso fra gennaio e marzo del 2014. Stessa cosa dicasi per il settore minerario ed estrattivo, settore che anche questo concorre alla conquista della situazione più negativa rispetto allo terzo trimestre 2003: le intenzioni di assunzione mostrano il segno negativo in ciascun trimestre da oltre sette anni, fino poi a culminare al -23% previsto per il periodo compreso tra gennaio e marzo 2015.
Flessioni minormente marcate investono tutti gli altri settori: dalle attività manifatturiere (-9%) al commercio all’ingrosso e al dettaglio (-11%), dal pubblico e sociale (-2%) all’agricoltura, caccia, selvicoltura e pesca (-3%). Se la cava decisamente meglio il settore dei trasporti e delle comunicazioni che dopo tre anni negativi riesce ad uscire dal tunnel della crisi, conquistando delle aspettative di nuove assunzioni da parte dei datori di lavoro pari al +7% rispetto al primo trimestre del 2014. Modesti incrementi sono previsti anche nel settore delle ristorazioni ed alberghiero (+3%) e nel settore finanziario-assicurativo che continua sulla nuova strada ormai avviata da quattro trimestri consecutivi, segnalando una posizione netta sull’occupazione pari al +3%.
 

 
Meno contratti nelle piccole e medie imprese
 
PALERMO – Rispetto alle unità dimensionali delle imprese in questione, Manpower rileva come i più propensi a stipulare nuovi contratti occupazionali siano i datori di lavoro delle aziende di grandi dimensioni con 250 o più dipendenti, i quali prevedono una crescita per i prossimi tre mesi pari al +9% rispetto al periodo compreso tra gennaio e marzo del 2014. Tuttavia, si prevede che il numero delle assunzioni subirà un calo sia nelle micro aziende (meno di dieci dipendenti) che nelle piccole aziende (con un numero di dipendenti compreso tra i 10 e i 49), per le quali la previsione si attesta rispettivamente al -8% e al -3%. Rispetto al trimestre scorso, i datori di lavoro segnalano intenzioni di assunzione in calo in tre delle quattro categorie di aziende. I cali di maggiore rilevo di 4 e 3 punti percentuali sono segnalati dalle micro e medie aziende. In definitiva non ci resta che osservare sinteticamente come la crisi continui a mietere vittime, non risparmiando quasi nessun settore, nessuna area geografica e interessando in modo particolare le imprese di più piccole dimensioni.

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