Nuovi regimi dei minimi, corsa per l’adesione - QdS

Nuovi regimi dei minimi, corsa per l’adesione

Emiliano Zappala

Nuovi regimi dei minimi, corsa per l’adesione

martedì 30 Dicembre 2014

Legge di Stabilità 2015: sempre più difficile in Italia per i giovani avvicinarsi ed entrare nel mondo della libera professione. Il tetto per poter accedere al nuovo regime scenderà a 15.000 €. Salve le dovute eccezioni

CATANIA – Sempre più difficile in Italia per i giovani e le nuove leve avvicinarsi ed entrare nel mondo della libera professione. Confermate anche al Senato le modifiche previste per il regime dei minimi nel ddl di Stabilità del 2015. E sarà l’ennesima, pesantissima stangata per i giovani professionisti italiani.
Il decreto di legge porta infatti cambiamenti sostanziali in questo campo. Nell’immediato futuro per esempio il tetto per poter accedere al nuovo regime scenderà, infatti, a 15.000 euro, con la conseguente esclusione di decine di migliaia di giovani professionisti che non avranno più un modo per avviare concretamente la propria attività con un regime fiscale di vantaggio. A questo si aggiunge il fatto che l’aliquota sostitutiva sul reddito aumenterà dall’attuale 5 per cento fino al 15 per cento.
In particolare, le principali condizioni dell’attuale regime dei minimi per un libero professionista che voglia iniziare l’attività per la prima volta sono: non fatturare più di 30.000,00 euro all’anno di lavoro professionale; non acquistare più di 15.000,00 euro di beni strumentali (computer, armadi, scrivanie, ecc.) in totale, nell’arco di un triennio; non avere spese per lavoro accessorio, dipendente ed assimilato (mentre è consentita l’erogazione di compensi occasionali a terzi).
Solo chi rispetta le suddette condizioni, potrà usufruire del regime fiscale dei minimi per almeno 5 anni, nonché evitare la contabilità Iva e le ritenute di acconto, mentre invece sono sempre dovuti i contributi previdenziali.
Sempre nella nuova proposta contenuta nel ddl è previsto un limite sul fatturato di lavoro professionale a 15.000,00 euro all’anno con l’imposta sostitutiva sul reddito al 15 per cento da calcolare su soglie preordinate in base all’ambito di attività (e non più sul reddito effettivo).
Alcuni collegi di categoria hanno provveduto a informare che solo chi ha già aderito al regime dei minimi o vi aderirà entro il 31 dicembre 2014, conserverà i vantaggi attuali fino a scadenza. Per tale motivo è stata avviata una capillare campagna informativa nei confronti dei giovani liberi professionisti di tutti gli Albi, invitando chi avesse intenzione di avviare nei prossimi mesi l’attività libero-professionale, di anticipare l’avvio, entro il 31 dicembre 2014, per potersi avvalere delle attuali e più favorevoli regole del regime dei minimi.

Misure più dure per i giovani professionisti

Con la nuova legge di stabilità cambierà dunque il regime dei minimi. Misure più dure per i giovani professionisti. Il regime interessa persone fisiche, esercenti, attività di impresa e professioni che non partecipino già in qualità di soci a società di persone, associazioni professionali, società a responsabilità limitata che hanno optato per la trasparenza fiscale. Sono escluse attività come l’agricoltura, l’editoria, la gestione della telefonia pubblica, la rivendita documenti di trasporto pubblico o sosta. Le condizioni per poter usufruire sono di non deve avere dipendenti o collaboratori a progetto; non deve avere ricavi relativi a cessioni all’esportazione; non deve erogare somme sotto forma di utili di partecipazione. Il limite ai ricavi era di 30.000 euro.
Tutto adesso è destinato a cambiare e, ancora una volta per i giovani italiani, non in meglio.

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