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Palermo – Ancora troppi incidenti sul lavoro, da gennaio a oggi dieci denunce

Luca Insalaco

Palermo – Ancora troppi incidenti sul lavoro, da gennaio a oggi dieci denunce

martedì 20 Ottobre 2009

Il comandante provinciale Teo Luzi assicura: “Siamo molto attenti in materia di sicurezza”. Tanti sono i soggetti segnalati dai Carabinieri in applicazione del D.lgs 81/2008

PALERMO – Le chiamano morti bianche, ma di bianco hanno solo i lenzuoli che coprono i corpi esanimi riversi nel sangue.
Nel capoluogo l’ultimo incidente sul lavoro si è verificato appena una settimana fa. Giuseppe Di Gregorio, operaio quarantaquattrenne, era impegnato nei lavori di ristrutturazione di una palazzina a San Lorenzo, quando, per cause che i magistrati dovranno accertare, è caduto da una terrazza, schiantandosi al suolo dopo un volo di circa 20 metri.
“Bisogna fare di più per garantire in ogni momento la sicurezza necessaria per chi opera ed interviene sul lavoro”, è il monito dei sindacati di categoria. “Simili incidenti – hanno detto i segretari generali di Fillea-Cgil, Filca-Cisl e Feneal-Uil – determinano, se non la sconfitta, la consapevolezza che tanto resta ancora da fare per far sì che la sicurezza diventi un elemento fondamentale in termini di bagaglio culturale da parte di tutti, in primo luogo degli stessi imprenditori e lavoratori”.
I sindacalisti hanno chiesto al Prefetto l’istituzione di un tavolo tecnico per coordinare le azioni di Ispettorato del Lavoro, Asl, forze di polizia, enti bilaterali al fine di aumentare concretamente la vigilanza e le iniziative per la prevenzione.
La sicurezza sul lavoro, in ogni caso, appare sempre più al centro dei controlli delle Forze dell’ordine. Dall’inizio del 2009 sono dieci i soggetti denunciati dai Carabinieri di Palermo in applicazione delle misure contenute nel Decreto Legislativo 81/2008.
“Siamo molto attenti – spiega il colonnello Teo Luzi, comandante dei Carabinieri di Palermo – in materia di sicurezza sul lavoro. La consideriamo un obiettivo operativo di rilievo. Interveniamo sia con personale delle stazioni sia con quello dei Nuclei ispettorato del lavoro. È un problema più che mai scottante, che deve costituire oggetto di costante impegno nel presente e nel futuro, di cui ognuno di noi deve sentire tutto il peso umano e sociale. Non esistono soluzioni radicali e facili. Occorre vigilare con più costanza sul rispetto delle norme”.
L’attività dei militari dell’Arma – spiegano dal Comando provinciale – è volta alla verifica degli aspetti del rapporto lavorativo a tutela dei lavoratori, della loro sicurezza, salute e dignità nonché al contrasto del fenomeno del lavoro sommerso e irregolare e al riconoscimento del diritto del lavoratore all’assicurazione contro gli eventi dannosi.
 

 
Approfondimento. La normativa attualmente in vigore
 
PALERMO – Il Decreto legislativo 9 aprile 2008 n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, come modificato dal Decreto legislativo 3 agosto 2009 n. 106, prevede l’arresto esclusivo per l’omessa valutazione del rischio nelle aziende ad elevato rischio di incidente, sanzioni penali solo per violazioni gravi “sostanziali” delle norme sulla sicurezza e la sanzione amministrativa per le violazioni “formali”.
Le sanzioni pecuniarie, poi, sono più pesanti del 50% rispetto a quelle previste dalla legge 626/1994, in base ad un meccanismo di adeguamento automatico all’inflazione.
Con le nuove disposizioni, la sanzione massima prevista per il progettista sale a circa 20.000 euro, 8.000 per il datore di lavoro 8.000 euro.
Il testo in vigore prevede infine il potenziamento del coordinamento a livello territoriale fra i funzionari di vigilanza delle Asl e gli ispettori del lavoro, consentendo a pieno titolo l’espletamento della vigilanza da parte di entrambi gli organismi.

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