CATANIA – Il 25% per cento degli studenti siciliani ha abbandonato nel 2013 l’Università.
Sono dati allarmanti quelli forniti dalla Banca d’Italia e dal Miur sulla dispersione scolastica nelle regioni italiane.
In quest’ultimo anno si sono allontanati dagli studi quattro universitari su dieci : giovani 18-24enni che hanno abbandonato prematuramente gli studi o qualsiasi altro tipo di formazione. La media italiana è del 17,6% contro una media Ue del 12,8% .
Insieme alla Sicilia, anche altre due regioni, Campania e Sardegna, si contraddistinguono per il triste primato dell’abbandono degli studi scolastici.
Questo conferma che il fenomeno ha una sua territorialità che spicca soprattutto nelle regioni del Sud.
Sono dati allarmanti quelli forniti dalla Banca d’Italia e dal Miur sulla dispersione scolastica nelle regioni italiane.
In quest’ultimo anno si sono allontanati dagli studi quattro universitari su dieci : giovani 18-24enni che hanno abbandonato prematuramente gli studi o qualsiasi altro tipo di formazione. La media italiana è del 17,6% contro una media Ue del 12,8% .
Insieme alla Sicilia, anche altre due regioni, Campania e Sardegna, si contraddistinguono per il triste primato dell’abbandono degli studi scolastici.
Questo conferma che il fenomeno ha una sua territorialità che spicca soprattutto nelle regioni del Sud.
Come e cosa fare per fronteggiare questo fenomeno?
“Avere fiducia nei giovani, non bocciare al biennio, motivare i ragazzi e non ferirli”, dichiara Antonio Cutolo, dirigente della Direzione generale per lo studente. “Modificare la didattica da quella tradizionale a quella laboratoriale potenziando il mondo del lavoro con laboratori e stage durante il percorso di studi”.
“Avere fiducia nei giovani, non bocciare al biennio, motivare i ragazzi e non ferirli”, dichiara Antonio Cutolo, dirigente della Direzione generale per lo studente. “Modificare la didattica da quella tradizionale a quella laboratoriale potenziando il mondo del lavoro con laboratori e stage durante il percorso di studi”.
“E’ stato inoltre attivato – continua Cutolo – qualche anno fa, un progetto nazionale sperimentale “Piano lauree scientifiche” perché c’era stato un calo di immatricolazioni nelle facoltà scientifiche”. “In seguito a questo progetto, fatto con Confindustria, Università e Scuola in 39 realtà del nostro Paese, a distanza di due anni si è rilevato un incremento del 4 e 5% nelle iscrizioni universitarie. “Tra le strategie prioritarie – ribadisce ancora una volta il direttore generale – potenziare la collaborazione con il mondo del lavoro, dell’associazionismo, del terzo settore e sviluppare stage e tirocini nell’ottica dell’alternanza scuola-lavoro”. Investire per mettere in atto una serie di azioni tese a contrastare il preoccupante fenomeno.
In Sicilia, è attivo il progetto “In.c.l.a.s.s.e.” (Intervento contro l’abbandono scolastico e per lo sviluppo educativo), sostenuto da un contributo della Fondazione con il Sud e che ha tra i suoi obiettivi la lotta alla dispersione scolastica riavvicinando agli studi ragazze e ragazzi di Palermo di età tra i 10 e i 16 anni, oltre ad aumentare l’inclusione dei giovani in condizioni di disagio.
A beneficiarne, nel biennio 2014/2016, sono 350 studenti, di età compresa tra i 10 e i 16 anni, coinvolti nelle attività scolastiche ed extrascolastiche realizzate nelle scuole e nei centri aggregativi, oltre a 500 famiglie per il miglioramento del rapporto con scuole e insegnanti, 60 docenti e 60 operatori del Terzo settore e 150 volontari.

