Commissari ex Province, Leotta riferisca all’Ars - QdS

Commissari ex Province, Leotta riferisca all’Ars

Raffaella Pessina

Commissari ex Province, Leotta riferisca all’Ars

sabato 24 Gennaio 2015

I sindacati hanno chiesto al Governo il confronto sui documenti finanziari. Convocato martedì in commissione Affari istituzionali

PALERMO – È stata convocata per martedì prossimo la commissione Affari istituzionali dell’Ars che ascolterà  in audizione il nuovo assessore alle Autonomie Locali Ettore Leotta. L’assessore dovrà riferire sulle proposte legislative da portare in Assemblea nel quadro delle riforme del governo e in particolare rispondere sui provvedimenti urgenti in vista della scadenza dei commissari straordinari nelle ex province previsto per il prossimo 7 aprile.
Intanto i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil siciliane Michele Pagliaro, Mimmo Milazzo e Claudio Barone in una lettera inviata al presidente della Regione e all’assessore all’Economia chiedono l’avvio immediato del confronto con le parti sociali sui documenti economico-finanziari.
 
A meno di 100 giorni dal 30 aprile, termine ultimo per l’approvazione del bilancio della Regione, “da Palazzo d’Orleans giungono notizie frammentarie e sempre a mezzo stampa, dalle quali sembra emergere peraltro che la legge di stabilità non possiede quel respiro programmatico di cui la Sicilia ha bisogno”. “Lo scenario è drammatico – sottolineano i tre esponenti sindacali – con 220 mila siciliani che hanno perso il lavoro, 320 famiglie nella fascia della povertà assoluta e un indebitamento della regione che supera quest’anno gli 8 miliardi. In questo contesto – concludono – il confronto con le parti sociali non può più essere rinviato”.
In particolare la Cisl mette in guardia sul “rischio che il Consiglio dei ministri impugni a breve davanti alla Corte costituzionale, per contraddizione interna, la legge regionale che ha istituito l’esercizio provvisorio”.
Il sindacato ieri ha dedicato un dibattito sul tema della riforma della contabilità pubblica entrata in vigore proprio con la legge che ha varato l’esercizio provvisorio. Sotto la lente sindacale le nuove procedure di conto che per enti pubblici e società partecipate stabiliscono che d’ora in poi potranno spendere, solo se in cassa hanno denaro certo. E se l’articolo 11 della legge regionale sull’esercizio provvisorio recepisce appunto queste norme nazionali, l’articolo 15 della stessa normativa poggia l’intera manovra regionale sugli 1,7 miliardi di trasferimenti dallo Stato di cui la Regione non ha certezza alcuna. Le norme che entreranno a regime nel 2016, stabiliscono che già quest’anno i consuntivi 2014 di Regione ed enti locali siano definiti secondo il principio del bilancio consolidato.
Maurizio Bernava, segretario nazionale della Cisl, tirando le conclusioni della discussione ha detto che “le nuove norme costringeranno tutti gli enti a comportarsi come aziende private. Ora non c’è piu’ spazio per gli artifizi contabili che sono stati il fondamento di bilanci per i quali ci si preoccupava solo degli aspetti formali. I problemi economici strutturali dovranno essere affrontati alla radice. E con serie politiche di risanamento. E questo vale anche per lo Stato quand’è datore di lavoro”.
 
Secondo Michele Cimino, portavoce del Pdr, invece  “La Sicilia non può che puntare sulle sue risorse e sulle sue ricchezze. Attraverso investimenti in agricoltura, nuove politiche per la valorizzazione dei beni culturali e il potenziamento del settore turistico, è possibile guardare con maggiore ottimismo ad un rilancio dell’economia dell’Isola”.

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