Scatta la rivolta dei Comuni per garantire i servizi - QdS

Scatta la rivolta dei Comuni per garantire i servizi

redazione

Scatta la rivolta dei Comuni per garantire i servizi

mercoledì 28 Gennaio 2015

Mobilitazione anche sui social network con la Campagna informativa #taglicomuni

Basta con scelte nazionali contro Comuni e Mezzogiorno. Basta con una Speciale Autonomia regionale, pretesto per scontri istituzionali, mistificazioni, sprechi e disservizi. Immediata convocazione del Tavolo Stato-Regione-AnciSicilia. Bandiere della Regione siciliana a mezz’asta.
Sono questi i punti principali del documento, approvato all’unanimità, durante il Consiglio regionale dell’AnciSicilia, svoltosi nei giorni scorsi, per ribadire la preoccupante situazione delle amministrazioni locali, messe in ginocchio dagli insostenibili tagli da parte dei Governi nazionale e regionale. Le reiterate denunce dell’Anci Sicilia relative a una politica di tagli eccessivi nei confronti degli Enti locali  trovano oggi conferma autorevole, anche nelle posizioni espresse dalla Corte dei Conti la quale, con la Delibera 29/2014, ha affermato che alle Autonomie locali è stato chiesto “uno sforzo di risanamento non proporzionato all’entità delle risorse gestibili dalle stesse a vantaggio degli altri comparti amministrativi”.
Un concetto già espresso anche  in occasione del giudizio di parificazione del Bilancio della Regione Siciliana (3 luglio 2014) nel quale la Corte dei Conti–Sezione Sicilia evidenziava il “preoccupante peggioramento della finanza locale, imputabile principalmente alla progressiva e consistente riduzione dei trasferimenti di provenienza statale e regionale”.
I Comuni siciliani, consapevoli degli effetti virtuosi e positivi che deriveranno nel medio periodo dalla immediata applicazione dei principi previsti dalla armonizzazione dei sistemi contabili della Pa (Decreti legislativi 118/2011 e 126/2014), rilevano la assoluta mancata attenzione che la Regione Siciliana ha prestato agli effetti nefasti che si concretizzeranno in capo a tutti i Comuni siciliani nei primi anni di implementazione delle dette discipline, con le sicure ricadute in occasione della predisposizione dei bilanci di previsione 2015, comportando insostenibili ulteriori tagli ai servizi essenziali.
Il Consiglio regionale dell’Associazione ha sottolineato, inoltre, che sono all’ordine del giorno episodi di violenza e di minacce ad amministratori comunali impegnati per la legalità e lo sviluppo e che, purtroppo, le scelte nazionali non solo continuano a mortificare Comuni e Mezzogiorno ma non tengono minimamente conto che gli Enti locali, negli ultimi anni, non si sono sottratti a dare il loro contributo al risanamento della finanza pubblica.
Per questi motivi, l’AnciSicilia ha ribadito non solo la necessità di istituire un Tavolo di confronto tra Stato, Regione e AnciSicilia ma ha anche proposto di collocare negli edifici comunali la bandiera della Regione siciliana a mezz’asta a scopo dimostrativo e fino alla convocazione del tavolo stesso.
Inoltre, il 28 gennaio tutti i Comuni dell’Isola, per cinque minuti, spegneranno le luci dei palazzi comunali e di una parte del centro città.
Infine, il 9 febbraio saranno convocati in tutti i Comuni siciliani Consigli comunali con la partecipazione di sindaci e giunte per valutare il documento del Consiglio regionale.
Ritenendo necessario che queste iniziative e le altre che verranno programmate siano accompagnate da un’incisiva azione di coinvolgimento e di comunicazione nei confronti dei cittadini, l’AnciSicilia ha, inoltre, avviato una campagna informativa denominata #taglicomuni  che si servirà di social network quali Facebook e Twitter e del link www.anci.sicilia.it/taglicomuni.

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