In Sicilia in aumento le donazioni del sangue - QdS

In Sicilia in aumento le donazioni del sangue

Serena Giovanna Grasso

In Sicilia in aumento le donazioni del sangue

giovedì 29 Gennaio 2015

Mandarà (Avis): “Il 70% del fabbisogno ematico è raccolto dalla nostra associazione, ma è ancora lontana l’autosufficienza”. Nel 2014 balzo in avanti dell’Isola che è passata dai circa 114.000 prelievi a 130.000: stime ottimistiche per il 2015

PALERMO – I valori culturali e la generosità di un popolo si misurano da quanto questo sia disposto a rinunciare a una piccola parte di sé per far del bene agli altri. Questa semplicissima frase si pone da assunto al fenomeno della donazione del sangue. Generalmente, quando parliamo di Sicilia siamo soliti accostare all’Isola il concetto di arretramento e trascuriamo la generosità e la moralità che da sempre ci contraddistinguono: infatti, rispetto al comune intender le cose, il fatto di ritrovare la nostra regione al sesto posto su scala nazionale per quel che riguarda il numero di donatori non può che stupirci, ma soprattutto inorgoglirci. Secondo quanto rilevato dall’Avis (Associazione volontari italiani sangue), la Sicilia per quel che riguarda il numero di soci iscritti, soci donatori e numero di donazioni è scalzata solo da Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte (è possibile consultare tutti i dati relativi ai campi sopra descritti nella tabella che pubblichiamo a corredo dell’articolo). Quindi, se da una parte non possiamo far altro che lodare le 114.332 donazioni rilevate in Sicilia nel 2013 ad opera dei 74.533 donatori, d’altra parte dobbiamo pur mettere in conto che l’incidenza di donatori potrebbe essere decisamente migliore se rapportata al numero totale di abitanti presenti in regione.
Infatti, secondo quanto pubblicato dal ministero della Salute nella “Relazione sullo stato sanitario del Paese” sempre relativamente all’anno 2013 solo 43,4 siciliani ogni 1.000 si sottopongono abitualmente alla donazione di sangue; quasi la metà rispetto al dato riscontrato in Friuli Venezia Giulia (79,18 donatori ogni 1.000 abitanti). 
Ciononostante, Salvatore Mandarà, presidente Avis Sicilia, si dimostra molto positivo e fiducioso nella bontà d’animo dei siciliani, esponendo al QdS la situazione donazionale siciliana in questi termini: “Continua il trend positivo di crescita anche per il 2014: la nostra Isola arriva a conquistare la quinta posizione a livello nazionale per numero di donatori e numero di donazioni. Questo è importante per un riscatto prettamente siciliano, un riscatto fatto di valori, di ideali e aggiungo anche di sussidiarietà.
 
Donare il sangue è un gesto di grande civiltà e generosità e allo stesso tempo è capace di far risparmiare il servizio sanitario nazionale e quindi la regione Siciliana perché acquistare una sacca di sangue da un’altra circoscrizione territoriale costa dieci volte in più di averla donata nella stessa regione.
 
L’anno che si è da poco concluso ci ha permesso di contare 130 mila donazioni, un dato certamente esemplare, ma nel 2015 contiamo di fare molto di più: infatti, secondo le nostre proiezioni, durante l’anno attualmente in corso dovremmo arrivare alle 135 mila donazioni. Un notevole incremento ha riguardato anche i donatori: l’anno scorso hanno abbondantemente superato le 80 mila unità”.
Quali forme di promozione ha adottato l’Avis al fine di ottenere un tale successo?
“Avis non è più soltanto l’associazione di volontariato presente in 165 Comuni siciliani, ma è ormai diventata un piccolo centro di eccellenza e condivisione di valori, di iniziative e di partecipazione alla cosa pubblica. Si pensi che l’Avis raccoglie oltre il 70% del fabbisogno di sangue in Sicilia. Purtroppo però ancora siamo ben lontani dall’aver raggiunto l’autonomia regionale e troppo spesso dobbiamo ancora rivolgerci ad altre regioni.
In alcune parti della Sicilia l’Avis è presente in tutte le manifestazioni organizzate dai Comuni perché non solo vuole fare marketing sociale convincendo e avvicinando nuovi donatori con un sistema di proselitismo; ma vuole anche rendersi partecipe della città laddove questa vive il contesto sociale. Le scelte inerenti le forme di promozione da adottare sono lasciate ai punti territoriali, perché conoscono la zona e sanno cosa funziona meglio. Le manifestazioni che fanno conoscere l’attività di donazione sono certamente un punto fondamentale. Ma anche la comunicazione non è da meno, è il catalizzatore fondamentale per pubblicizzare l’importanza costituita dalla donazione”.
Quando è possibile donare e quando invece si deve evitare?
“Fortunatamente la Sicilia è l’unica regione in Italia in cui prima di effettuare la vera e propria  donazione si fanno delle attentissime analisi di controllo assolutamente gratuite, non soltanto una forma di anamnesi per conoscere l’individuo, ma tutta una serie di analisi necessarie per decretare l’idoneità alla donazione. Inoltre, sono previste anche visite cardiologiche ed altre, eventuali, con  controlli di natura ematica. In tutte le altre regioni questo regime è puramente facoltativo. Quindi donare il sangue in Sicilia vuol dire anche fare prevenzione.  Consigliamo di fare donazione tre volte all’anno. In conclusione, rispondo affermando che sì è importante donare, ma prima c’è la sicurezza del donatore che vuol dire anche sicurezza per chi riceve”.

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