Linda Vancheri: "Puntare sulla logistica per il rilancio di Termini" - QdS

Linda Vancheri: “Puntare sulla logistica per il rilancio di Termini”

Raffaella Pessina

Linda Vancheri: “Puntare sulla logistica per il rilancio di Termini”

sabato 31 Gennaio 2015

Forum con Linda Vancheri, assessore regionale Attività produttive

Come valuta l’accordo per il Polo di Termini Imerese? Vigilerete sul rispetto dei tempi per il piano industriale?
“Si tratta di un accordo più che istituzionale, è quasi l’avvio di un businness plan e, come dipartimento Attività produttive, stiamo lavorando per realizzare anche un crono programma finanziario. Quindi, da un lato vi è la parte infrastrutturale che riguarda la logistica e i trasporti, dall’altra parte, c’è il monitoraggio, sul quale stiamo già lavorando anche grazie al supporto dell’Irsap. Monitoriamo tutte le attività, non solamente quelle che riguardano l’Irsap, ma anche Interporti, Autorità portuale e Anas. Stiamo cercando di chiudere la parte più appetibile, quella della logistica, che avevamo messo sul tavolo del ministero dello Sviluppo economico, perché non esistono investitori interessati né alla Fiat né a nessun altro impianto se questo non è presente in un’area in cui la logistica ed i trasporti sono accessibili. L’elemento appetibile dell’area, che abbiamo voluto evidenziare, è proprio quello della infrastrutturazione strategica, che peraltro ci ha chiesto la Blutec. Nell’accordo firmato con le aziende e con il ministero si prevede una partenza graduale, ma vi sarà una fase di due, tre anni, che permetterà il passaggio degli ex dipendenti Fiat alla Blutec, e la individuazione dei fabbisogni in termini di risorse umane, di infrastrutturazione all’interno dell’impianto e di capacità di assicurare all’impresa quelle che sono tutte le opportunità che possiamo offrire come Sicilia sul sistema delle conoscenze.
Il segreto del successo di questo piano industriale sarà la capacità che la Regione avrà, insieme all’azienda, di animare l’area industriale attraverso progetti che possano venire da imprese siciliane, perché l’azienda avrà bisogno di un ambiente dinamico, propenso alla voglia di investire nel settore dell’innovazione, con particolare attenzione alle risorse umane e alla loro riqualificazione”.
A dicembre è stato approvato in commissione, all’Ars, il Testo unico delle attività produttive. Quali sono le principali novità introdotte e che tempi prevede per la approvazione in Aula?
“Il Testo unico nasce dall’istituzione di un tavolo che ha lavorato per scrivere a più mani questo testo, dopo aver ascoltato il territorio, e tutte le categorie produttive coinvolte. Io spero che l’Aula lo approvi al più presto. Il Testo costituisce una sorta di bauletto che mette ordine nelle norme per le imprese, le attività correlate, la pianificazione del territorio, la istituzione di linee guida, e lo fa in maniera innovativa, abrogando leggi che non esistono più a livello nazionale, ma che sopravvivono a in Sicilia, generando molta confusione.
Nella nostra regione non siamo stati in grado fino ad oggi di normare la libertà di fare impresa. Infatti, il primo articolo del Testo unico è proprio quello che stabilisce che in Sicilia si può fare liberamente impresa, semplicemente rispettando le leggi che già esistono. Così abbiamo finalmente eliminato quell’idea malefica per cui anche il singolo investitore non è libero di fare la propria impresa, interfacciandosi con una buona burocrazia, con tempi certi e prevedendo provvedimenti disciplinari nei confronti dell’iter o del burocrate di turno che disturba o allunga il procedimento che invece deve durare un tempo minore rispetto a quello che, in molti casi, abbiamo riscontrato. Il Presidente della commissione Attività produttive all’Ars, Bruno Marziano,  ha individuato gli aspetti più deboli  del Testo ed ha voluto che venissero modificati, emendando insieme agli altri deputati lo stesso in modo innovativo, con inserimenti che hanno valorizzato ancora di più il documento. Si tratta di una legge che è stata in embrione due anni, durante i quali abbiamo avuto tantissimi incontri e, durante la fase di elaborazione in commissione, si è continuato a lavorare anche con gli uffici dell’assessorato. Si tratta di un testo di 249 articoli, largamente condiviso”.
 
A che punto è la definizione dell’accordo di programma quadro per il bacino da 80mila tonnellate da realizzare nel Cantiere navale di Palermo?
“Siamo alla fine dal punto di vista tecnico e siamo, invece, all’inizio dal punto di vista della costruzione della politica cantieristica che in Sicilia sta morendo.
In questo settore la Sicilia vanta una storia e una conoscenza antiche fin dai tempi dei greci, soprattutto a Palermo. La morte della cantieristica determinerebbe, per tali ragioni, la perdita anche di un pezzo di storia. Tornando al canitere navale palermitano, ci siamo ritrovati con una gara ancora a metà strada e che riguardava la semplice ristrutturazione di quel bacino. Un procedimento che, cominciato cinque anni fa, non avrebbe però salvato la cantieristica. Quindi, si è aperta subito una discussione con il Ministero per centrare l’obiettivo.
Inoltre ho scoperto che in buona parte i nostri progetti di ricerca e innovazione sono tutti appartenenti al settore della cantieristica, così come ho scoperto che uno dei migliori distretti tecnologici è il Navitech. In pratica, trovare gli strumenti e risolvere la vertenza sono due cose diverse perché la vertenza provvede a garantire il livello occupazionale, mentre noi, oltre a quello, vogliamo ridisegnare il percorso della cantieristica siciliana. Inoltre sono riuscita a far inserire la Sicilia fra quelle regioni che parteciperanno ai piani strategici dell’Economia del mare e, a maggior ragione, dobbiamo trovare gli strumenti per rafforzare i settori inerenti il mare tra cui quello della cantieristica”.
 
La Regione ha firmato un protocollo d’intesa con Assomineraria. Dopo è stato previsto un piano di conversione per la raffineria di Gela e l’Enimed ha prospettato investimenti e occupazione in cambio di una rimodulazione al ribasso delle royalties e maggiori garanzie per i permessi. Pensa ci siano rischi per il patrimonio ambientale, o è possibile la convivenza tra attività estrattive e attività sostenibili?
“Stiamo puntando sul rispetto dell’ambiente, anche attraverso l’innovazione tecnologica. Con le imprese con cui è stato firmato il protocollo dell’Assomineraria si parla di protezione ambientale, di salute, e la Regione vorrà conoscere bene i progetti e capire l’impatto che essi avranno sul territorio. Ci dobbiamo svincolare dai pregiudizi innati o indotti. Se non vi fossero queste aziende, che hanno ancora voglia di investire, chi assicurerebbe le bonifiche di quei territori che altrimenti rimarrebbero come è successo negli ex siti minerari? La Regione dovrebbe chiedersi se a suo tempo aveva messo in atto tutte le azioni per proteggere l’ambiente”.
In che modo la Sicilia sarà protagonista all’Expo?
“L’evento Expo, per la Sicilia, si sviluppa in due azioni importanti: il Cluster Bio Mediterraneo e il Padiglione Italia. Il primo è sotto la guida dell’assessorato Agricoltura ed è più legato alla vendita dei prodotti di qualità, il secondo ricade sotto il coordinamento dell’assessorato Attività produttive e attiene alle strategie per creare o potenziare le relazioni commerciali e culturali con gli altri Paesi. I quattro assessorati coinvolti, perché strategici, sono Attività produttive, Agricoltura, Beni culturali e Turismo. Stiamo lavorando ad azioni comuni”.

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