Albergo diffuso, arriva il regolamento - QdS

Albergo diffuso, arriva il regolamento

Chiara Borzi

Albergo diffuso, arriva il regolamento

sabato 31 Gennaio 2015

A distanza di più di un anno dalla legge n. 11/2013 viene approvato il disciplinare per questa forma di turismo. Ora si attende la pubblicazione sulla Gurs per “aprire” ai turisti le unità abitative dei borghi

PALERMO – Seppur con tempi estremamente lenti giunge anche in Sicilia una legislazione sull’albergo diffuso. A promuovere una pratica che nel resto d’Italia è in gran parte regolamentata è stato il M5S promuovendo la legge n.11 del 2013.
A distanza di più di un anno, grazie all’approvazione del regolamento sull’albergo diffuso (avvenuta a gennaio), anche la nostra regione avrà regole certe per aderire ad un sistema di ricettività nato per valorizzare i piccoli centri urbani, la loro cultura, nel tentativo di salvaguardarli da un possibile estinzione.
La soddisfazione dell’assessore regionale al Turismo è stata affidata ai social network: “In questo modo – ha comunicato Cleo Li Calzi dalla propria pagina Facebook – si regolarizza in Sicilia una forma di ricettività per lo sviluppo del turismo relazionale particolarmente strategico per la fruizione turistica dei piccoli centri e dei borghi”.
Soddisfazione è stata manifestata anche dai promotori della legge, il M5S: “L’ultimo tassello finalmente è stato posizionato – ha sottolineato la parlamentare pentastellata Claudia La Rocca – l’imminente pubblicazione del regolamento sulla Gazzetta ufficiale, infatti, renderà effettiva l’applicazione della norma che sviluppa il vero turismo Made in Sicily”.  
Sardegna e Friuli sono le regioni che in Italia rappresentano un’avanguardia dell’albergo diffuso, la legislazione siciliana al contrario è la più recente nel settore. Approvata la legge e disposto lo schema di regolamento servirà ora sia un decreto del presidente della Regione a renderlo operativo, ma ugualmente è già possibile capire in che modo sarà disciplinato il sistema dell’albergo diffuso siciliano analizzando la bozza del regolamento. Determinano la definizione di albergo diffuso quelle unità abitative che sono situate nel centro storico e/o nel borgo rurale o marinaro, nonché nelle aree individuate dai comuni come “centro storico”. Nello stabile ove è presente l’ufficio di ricevimento e le sale comuni, è possibile la presenza di unità abitative.
 
Con riferimento al periodo di apertura, l’albergo diffuso – secondo la bozza – si definisce: a) ad apertura annuale, quando effettua un periodo di attività di almeno 9 mesi, anche non consecutivi; b) ad apertura stagionale, quando effettua un periodo di attività inferiore a 9 mesi, anche non consecutivi, con un minimo di cinque mesi. L’albergo diffuso non può sorgere in Comuni e borghi abbandonati o disabitati. Restanti regole sono le stesse che dagli anni ’80 caratterizzano l’organizzazione del sistema in Italia.
Si prevede così: una gestione unitaria degli alberghi (gestione imprenditoriale); servizi alberghieri (gestione professionale); unità abitative dislocate in più edifici separati e preesistenti; servizi comuni; presenza di una comunità viva quindi una comunità ospitante che generi integrazione nel territorio; presenza di un ambiente autentico (integrazione con la realtà sociale e la cultura locale); riconoscibilità, ovvero presenza di un’identità definita e uniforme della struttura; stile gestionale integrato nel territorio e nella sua cultura, che ha l’obiettivo di offrire un’esperienza legata al territorio, nei modi, nei tempi, nei servizi e nei prodotti offerti.
 

 
Il progetto “Nebrodi albergo diffuso” trionfa a Madrid
 
MADRID – Mentre in Sicilia si attende l’emanazione del decreto del presidente della Regione che renda operativo il regolamento per l’albergo diffuso, il progetto siciliano “Nebrodi Albergo Diffuso” vince il Concorso “Turismo Activo” organizzato alla Fiera Internazionale del Turismo di Madrid in Spagna. Il progetto siciliano è arrivato primo nella sezione “cultura internazionale”. L’eccellenza siciliana vince ancora, riesce ad affermarsi fuori dall’Italia e riesce a farlo – a conti fatti – senza il “sostegno” della Regione. Regione Sicilia che, nonostante l’approvazione della legge, non ha ancora approvato il regolamento che disciplini il settore, dimostrandosi incapace di camminare pari passo con le esigenze del turismo locale. Il progetto “Nebrodi albergo diffuso”, sostenuto da dieci comuni della Provincia di Messina (Rocca di Caprileone, Mirto, Frazzanò, Longi, Galati Mamertino, San Marco d’Alunzio, San Salvatore di Fitalia, Ficarra, Ucria e Floresta) è risultato l’unico vincitore tra i piani italiani e verrà presentato all’Expo Milano 2015, all’interno del padiglione del Bio-Mediterraneo. Ciò avverrà nel rispetto della mission che lo caratterizza, come si legge nel sito del progetto messinese l’obiettivo è “promuovere un turismo sostenibile attraverso l’albergo diffuso, una ospitalità turistica che permette la riqualificazione del centro storico dei borghi”. Presidente dell’albergo diffuso siciliano è Giancarlo Dall’Ara, coordinatore di “Nebrodi albergo diffuso” e presidente dell’Associazione nazionale degli alberghi diffusi.

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