Terremoti, la mappa dell’Italia che trema - QdS

Terremoti, la mappa dell’Italia che trema

Rosario Battiato

Terremoti, la mappa dell’Italia che trema

mercoledì 11 Febbraio 2015

L’Ingv sul censimento della rete sismica nazionale nel 2014: 24mila sismi, 66 al giorno, uno ogni venti minuti. In Sicilia il dipartimento della Protezione civile ha censito 486 scosse con magnitudo superiore a 2

PALERMO – L’Italia continua a tremare. Nel 2014 la Rete sismica nazionale (Rsn) dell’Ingv ha localizzato oltre 24mila terremoti sul territorio nazionale, 66 terremoti al giorno, quasi uno ogni 20 minuti. Segnali in crescita rispetto al 2013, quando si erano verificati 3mila eventi in meno. Tra i rilievi di quest’anno se ne rintracciano 7.169 con magnitudo da 1.5 in su e ben 731 da 2.5 in su, limite che obbliga la comunicazione alla Protezione civile. In Sicilia, considerando tutti gli eventi superiori a una magnitudo pari a 2, si sono verificati 486 terremoti.
“Nonostante il numero di terremoti registrati nel 2014 sia stato maggiore degli anni precedenti, non sono stati registrati eventi di magnitudo superiore o uguale a 5.0”. La disamina generale dei dati, a cura dell’Ingv, fa riferimento a soltanto 2 eventi di magnitudo più alta, Mw 4.7, entrambi nel mese di aprile a distanza di tre giorni: ad aprile nel Mar Ionio al largo della Costa calabra orientale nelle vicinanze di Isola Capo Rizzuto (provincia di Crotone) e, sempre ad aprile, nelle Alpi Cozie in territorio francese, a pochi chilometri dal confine italiano. Nel 2014 altri 14 eventi hanno avuto una magnitudo compresa tra 4.0 e 4.4 e 198 tra 3.0 e 3.9. Tra questi l’episodio del 9 ottobre, Mw 4.3, nei pressi delle Isole Eolie ad una profondità di 24,9 km.
“Nel 2014 – scrivono gli esperti dell’Ingv – la maggior parte della sismicità si è manifestata attraverso sequenze sismiche”, quindi i terremoti, per la maggior parte, non si presentano isolati ma a gruppi di eventi. La fascia appenninica centrale, che si estende verso nord a partire dalla città dell’Aquila, lambisce la provincia di Rieti e prosegue negli Appennini umbro-marchigiani fino a Città di Castello (Pg) e Sansepolcro (Ar), è stata anche nel 2014 l’area con il maggior tasso di sismicità di tutto il territorio nazionale (come numero di eventi). “In totale sono stati oltre 12.000 i terremoti registrati in quest’area, la metà di tutti gli eventi registrati dalla Rsn, sebbene la grandissima parte di questi abbia avuto una magnitudo molto bassa”, ha spiegato Maurizio Pignone, geologo del Cnt-Ingv.
La novità di quest’anno, ha aggiunto Pignone, è stata una mappa chiamata ‘Map Journal’, dell’Italia Sismica del 2014 che grazie ad un’applicazione integra le mappe interattive dei terremoti (con relative informazioni su magnitudo, dataora e profondità) con i contenuti (foto, testi, immagini) dei singoli comunicati dell’Ingv.
In attesa del quadro dettagliato per regione, abbiamo ripreso i dati comunicati dalla protezione civile regionale sul proprio sito che ha censito tutti gli eventi superiori a magnitudo 2 avvenuti sul territorio siciliano. Il dato complessivo riporta 486 eventi con picchi particolarmente evidenti nel mese di ottobre (70 eventi) e agosto (63). Il dettaglio per magnitudo ha fatto registrare 431 terremoti con un valore compreso tra 2 e 2.9, 48 con valore compreso tra 3 e 3.9, 5 con valori compresi tra 4 e 4.9 e 2 con valore superiore a 5, sebbene quest’ultimo dato non sia stato censito nella mappa generale redatta dall’Ingv e comunicata in questi giorni. Gli eventi più pericolosi, quindi con magnitudo almeno superiore a 4, si sono verificati a gennaio (2), marzo (1), aprile (2), agosto (1), ottobre (1).

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