Angelo De Quarto: "Furti di rame e droga tra le maggiori criticità " - QdS

Angelo De Quarto: “Furti di rame e droga tra le maggiori criticità “

Annalisa Giunta

Angelo De Quarto: “Furti di rame e droga tra le maggiori criticità “

mercoledì 18 Febbraio 2015

Forum con Angelo De Quarto, comandante provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta

Come giudica il bilancio del 2014?
“È un bilancio piuttosto positivo. Nel corso del 2014 sono state tratte in arresto dal comando provinciale di Caltanissetta 218 persone: 87 in flagranza di reato (-21,6%, 111 nel 2013), 56 a seguito di esecuzione di pena (+5,7%, 53 nel 2013) e 66 per ordinanze di custodia cautelare (-41,1%, 112 nel 2013) a questi si aggiungono 9 fermi di polizia giudiziaria (solo 1 nel 2013). Per quanto riguarda la situazione dei reati un solo omicidio rispetto ai 2 del 2013, in flessione anche le estorsioni con 22 casi (-21.4%, 28 nel 2013) così come le rapine con 38 episodi (-13,6%, 44 nel 2013). Anche gli attentati incendiari hanno subito un calo, solo 140 episodi rispetto ai 160 del 2013 (-12,5%), inoltre abbiamo registrato un solo danneggiamento a mezzo arma da fuoco rispetto ai sette del 2013 (-85,7%). Il 2014 è stato anche l’anno del bicentenario dell’arma dei Carabinieri, occasione durante la quale da marzo ad aprile, è stata allestita a palazzo Moncada una mostra iconografica con l’esposizione di uniformi storiche, buffetterie, cimeli, fotografie d’epoca e documenti, tutto ciò per testimoniare l’attività dei carabinieri e in particolare in Sicilia”.
Quali sono i risultati più importanti raggiunti?
“Tra i risultati più importanti l’arresto, a conclusione dell’operazione ‘venerdì nero’, di quattro riesini indagati per associazione mafiosa e per l’omicidio di Francesco Ritrovato nel 2004, alcuni di questi appartenenti alla famiglia Cammarata. Le indagini, infatti, ci hanno permesso di far luce su alcuni gravi episodi delittuosi commessi alla fine degli anni novanta e i primi anni del 2000 nel corso della guerra di mafia per il predominio del mandamento di Riesi. Tra le operazioni più importanti: ‘Knidap’ grazie alla quale sono stati arresati 5 rumeni per sequestro di persona, lesioni personali dolose aggravate, violenza e  furto, ‘Cold case’ che ha portato all’arresto di un gelese ritenuto responsabile dell’omicidio della moglie nell’aprile del 1987; ‘Red Carpet’ grazie alla quale è stata sgominata una banda di 4 persone, tratte in arresto, indagate per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di rame e ricettazione. Infine l’operazione ‘Enclave’ che ha portato all’arresto di cinque persone di Resuttano indagate per concorso aggravato in ricettazione, porto e detenzione abusiva di armi. Particolare attenzione è stata rivolta alle rapine ai danni di banche ed uffici postali con l’arresto degli autori dei colpi messi a segno a Sutera, San Cataldo, Mussomeli e Delia”.
Quali sono le criticità maggiori legate al territorio nisseno?
“Il fenomeno mafioso rispetto gli anni novanta, periodo di guerra e frapposizioni tra famiglie per il predominio del territorio, si è attenuato anche se è difficile da sradicare completamente. Rispetto allo scorso anno come dicevamo prima i reati sono diminuiti così come gli arresti. Nonostante la crisi economica la gente si dà da fare, arrangiandosi nei piccoli lavori anche se in provincia esiste il fenomeno del lavoro nero. Le criticità maggiori riguardano gli incendi di macchine soprattutto a Gela e Riesi,  la guida in stato di ebbrezza alcolica, il traffico della droga e i furti di rame, fenomeno quest’ultimo con risvolti economici non indifferenti, che ha visto lo scorso anno intere contrade al buio. Furti ridotti dell’80% dopo che abbiamo colpito due centri di raccolta. Nei giorni scorsi insieme ai carabinieri di Enna, abbiamo smantellato un’organizzazione con l’arresto di quattro rumeni, una tra le più organizzate della Sicilia, dedite ai furti di rame”.
 
Cosa può dirci sul fronte droga?
“Abbiamo focalizzato la nostra attenzione sui grossisti, piuttosto che sui piccoli spacciatori, per dare un duro colpo al traffico di droga che interessa la provincia e di recente, con l’operazione ‘Odissea’, abbiamo sgominato una banda di 7 persone, tra cui alcuni legati alla stidda, dediti al traffico prevalentemente di hashish, che dalla Francia e dalla Liguria, ma in un’occasione dalla Calabria e anche da Palermo, veniva fatta affluire a Gela e quindi rivenduta in provincia di Agrigento. Nel nostro territorio certo la droga circola e ne circola tanta, soprattutto tra i giovani, si tratta per lo più di hashish e marijuana che si vende a buon mercato. Un fenomeno che stiamo cercando di stroncare con incontri mirati nelle scuole e controlli assieme al gruppo cinofili di Palermo”.
Il personale di cui disponete è adeguato alle vostre esigenze?
“La spending review e il blocco del turn over hanno colpito anche noi con un 15% in meno di forza rispetto allo scorso anno. Tuttavia siamo riusciti, ottimizzando le risorse, a mantenere gli stessi servizi esterni”.
Come giudica il rapporto con le altre forze dell’ordine e istituzioni?
“Si è creato un meccanismo di sinergia, con una presenza delle forze dell’ordine sul territorio che dà un senso di serenità al cittadino”.

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