Malasanità, la Borsellino riferisce oggi all’Ars - QdS

Malasanità, la Borsellino riferisce oggi all’Ars

Raffaella Pessina

Malasanità, la Borsellino riferisce oggi all’Ars

mercoledì 18 Febbraio 2015

Ieri vertice di maggioranza sulla finanziaria e sul Dpef 2015-2017. Parti nella clinica di Ct sospesi, 10 gg per le controdeduzioni

PALERMO – Vertice di maggioranza ieri pomeriggio a Palazzo D’Orleans. Il governatore Crocetta ha infatti convocato gli alleati per fare il punto della situazione in vista della seduta d’Aula di questo pomeriggio che si terrà all’Assemblea regionale siciliana e che porta come primo punto all’ordine del giorno il seguito della discussione del documento di programmazione economico finanziaria. Intanto la Regione siciliana ha avviato un accertamento ispettivo sul caso del manager del 118 di Palermo che, dopo aver accusato un grave malore in Sardegna e rifiutato il ricovero negli ospedali di Sassari e Cagliari, ha attivato l’elisoccorso del capoluogo siciliano da cui si è fatto prelevare.
L’assessore alla Salute Lucia Borsellino, “appena appresa la notizia – si legge in una nota – ha immediatamente disposto un accertamento ispettivo volto a verificare il rispetto delle procedure poste in essere presso la Centrale Operativa di Palermo per l’attivazione del volo di elisoccorso per trasferimento fuori regione”, ai fini “dell’eventuale immediata assunzione di ogni provvedimento conseguenziale”. E ieri è saltata l’audizione di Lucia Borsellino in commissione Sanità all’Ars. L’assessore alla Salute, sarebbe impegnata sui casi di presunta malasanità che hanno provocato la morte di due bambini a Catania e Trapani e sulla vicenda del 118 di cui abbiamo appena riferito. L’assessore oggi comunque sarà presente in Aula per riferire sugli episodi.
Dopo la riunione a Catania della task force fra Ministero, Regione e NAS dei Carabinieri sul decesso della piccola Nicole, è stato disposto l’avvio del procedimento di sospensione dell’accreditamento delle attività di ricovero finalizzate all’evento nascita della Casa di cura Gibiino di Catania, assegnando il termine di 10 giorni per presentare eventuali controdeduzioni. Le motivazioni del provvedimento risiedono, tra l’altro, nelle incongruenze emerse nelle scelte di gestione del rischio clinico della Casa di cura a seguito dell’esame delle registrazioni della Centrale operativa 118 e nella esiguità del numero dei medici pediatri operanti nella struttura a fronte di oltre 600 parti annui.
 
Altro elemento di criticità rilevato riguarda il non puntuale rispetto delle disposizioni assessoriali in materia di gestione del rischio clinico e della rivalutazione delle competenze secondo il sistema di attribuzione dei privilegi disposto dall’Assessorato regionale della Salute nei settori professionali di medicina d’urgenza, cardiologia, ostetricia e ginecologia.
I sindacati intanto chiedono che l’Ars si trasferisca in un immobile confiscato alla mafia per permettere alle Regione di attuare una politica di contenimento dei costi. Le proposte sono state avanzate nel corso di un incontro svoltosi ieri a Palazzo D’Orleans tra Governo e sindacati. Questi ultimi hanno detto che si potrebbero risparmiare circa 100 milioni all’anno tagliando le risorse destinate proprio all’Ars, per le spese di funzionamento.
 
Tra le strade indicate il “trasferimento del parlamento regionale ad altra sede”. Si propone il San Paolo Palace o altri beni confiscati alla mafia. E poi una gara internazionale per gestire il “museo più bello del mondo”, Palazzo dei Normanni. Prevista l’applicazione del contratto dei dipendenti regionali a tutto il personale e ai dirigenti Ars, con la revisione dei trattamenti pensionistici oltre i 100.000 euro annui. Taglio dei vitalizi dei deputati del 30% e tetto massimo di 3000 euro mensili.

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