Parchi siciliani: il web è una farsa - QdS

Parchi siciliani: il web è una farsa

Alessandro Accardo Palumbo

Parchi siciliani: il web è una farsa

venerdì 20 Febbraio 2015

L’89% dei visitatori provenienti dall’estero sceglie l’offerta delle altre regioni. Così alla Sicilia restano soltanto le briciole. Sui siti internet ufficiali pochissime informazioni e lingue straniere sconosciute

PALERMO – Il modello da seguire è quello del Parco delle Cinque Terre e delle Dolomiti bellunesi, realtà che con il passare degli anni stanno diventando sempre più un punto di riferimento per il turismo natura, così come dimostra il dato sui visitatori stranieri, in grande crescita rispetto al passato. I siti web di queste due realtà traboccano di informazioni, regolarmente tradotte in più lingue tra cui, per esempio, il cinese.
In Sicilia la realtà è ben diversa: i siti web dei Parchi nostrani sembrano delle vetrine vuote e per quanto riguarda le lingue straniere, a stento si trova, qua e là, qualche traduzione in inglese.
Una situazione che penalizza pesantemente il turismo siciliano in generale e su cui si deve intervenire con rapidità e decisione, per evitare di accontentarsi sempre e soltanto delle briciole.

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