Regione siciliana: sulla Gurs il nuovo mutuo - QdS

Regione siciliana: sulla Gurs il nuovo mutuo

Andrea Carlino

Regione siciliana: sulla Gurs il nuovo mutuo

venerdì 20 Febbraio 2015

La legge regionale n. 4 del 9 febbraio 2015 per pagare i debiti della Sanità regionale. 809 mln dovuti ai fornitori e 966 mln alle banche per le anticipazioni effettuate

PALERMO – Sul Supplemento ordinario della Gazzetta della Regione siciliana del 13 febbraio scorso, è stata pubblicata la legge regionale n. 4 del 9 febbraio scorso riguardo le disposizioni in materia di pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione.
 
Si tratta del provvedimento approvato dall’Assemblea regionale siciliana  per l’accensione di un mutuo trentennale (che inizialmente ammontava a 2 miliardi e poi è sceso a 1,7) destinato a pagare i debiti della sanità e in particolare quelli relativi alle forniture. La copertura deriva da un congelamento, per tutta la durata del mutuo, tanto dell’addizionale Irpef quanto delle aliquote Irap. Una misura, però, che deve ancora essere approvato dalla Cassa depositi e prestiti che nel frattempo tiene bloccati alla Regione siciliana tre mutui.
I debiti di aziende sanitarie e ospedali verso i fornitori ammontano a 809 milioni di euro. Altri 966 milioni sono i debiti che le aziende sanitarie hanno accumulato verso le banche che svolgono il servizio di tesoreria e che hanno anticipato risorse per l’attività ordinaria. In totale, solo questi debiti raggiungono il picco di un miliardo e 775 milioni.
Le aziende sanitarie più indebitate sono quelle di Catania e Messina: la prima deve quasi 95 milioni alle imprese e 224 alle banche, la seconda 90 milioni ai fornitori e 148 alle banche. Mentre quella di Palermo deve 113 milioni alle imprese e 95 agli istituti di credito. Non solo. Come affermato dall’assessore all’Economia, Baccei, la Sicilia ha un deficit tra gli 8 e i 10 miliardi di euro. Infatti l’assessore ha segnalato che ai 5 miliardi di debito preventivato occorre aggiungerne altri 3, causati dalla stipula di mutui trentennali e dalle anticipazioni di liquidità imposte alle Regioni dal governo Renzi. E così siamo a quota 8, ai quali ne andrebbero aggiunti, secondo alcuni economisti, un altro paio che risulterebbero dalle pieghe di bilancio e dalle passività delle società partecipate. Il tutto in un bilancio regionale complessivo di 20 miliardi. Una situazione sull’orlo del precipizio.
Il provvedimento pubblicato in Gurs specifica che la Regione è stata autorizzata all’anticipazione della somma (entro e non oltre 1,7 miliardi di euro) per i pagamenti della Pa. Al rimborso della anticipazione di liquidità si provvede mediante un piano di ammortamento trentennale.
Nell’esercizio finanziario 2016, gli oneri per il rimborso dell’anticipazione sono quantificati in 28 milioni di euro quale quota interessi ed in 49 milioni di euro quale quota in conto capitale. Nell’esercizio finanziario 2017, gli oneri per il rimborso delle anticipazioni di cui al comma 1 sono quantificati in 20 milioni di euro quale quota interessi ed in 50 milioni di euro quale quota in conto capitale. 
Per il triennio 2015-2017 quota parte del gettito derivante dalle maggiorazioni dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) e dell’addizionale regionale all’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) è destinata prioritariamente alla copertura degli oneri finanziari di cui alle anticipazioni di liquidità previste.
Il gettito complessivo dell’addizionale Irpef ed Irap è stimato per ciascuno degli anni del triennio 2015-2017 in 316 milioni di euro. A decorrere dall’esercizio finanziario 2017, i risparmi di spesa strutturali conseguiti nel bilancio della Regione attraverso la razionalizzazione della spesa nel settore degli acquisiti di beni e servizi, personale, patrimonio, locazioni passive e delle società partecipate sono prioritariamente destinati alla copertura degli oneri finanziari discendenti dalle anticipazioni di liquidità previste dall’articolo 1 della legge regionale n. 11/2014 e dalla presente legge. La maggiorazione dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) è ridotta proporzionalmente. A decorrere dall’esercizio finanziario 2018, la maggiorazione dell’aliquota dell’imposta regionale sulle attività produttive (Irap) è, invece, azzerata.

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