Fernando Guida: "La provincia di Enna tra le più sicure d’Italia" - QdS

Fernando Guida: “La provincia di Enna tra le più sicure d’Italia”

Nicola Digiugno

Fernando Guida: “La provincia di Enna tra le più sicure d’Italia”

martedì 24 Febbraio 2015

Forum con Fernando Guida, prefetto di Enna

Quali risultati sono stati raggiunti nel 2014?
“Sotto il profilo dell’ordine e della sicurezza pubblica sono state portate a termine nel 2014 importanti operazioni di polizia giudiziaria, che hanno disarticolato la criminalità organizzata nella provincia di Enna, con 476 arresti. Una cifra tutt’altro che trascurabile. Per una realtà piccola come quella ennese, si tratta veramente di un’enormità. Alla notevole attività di repressione, condotta a termine in maniera efficace da magistratura e polizia, si aggiunge un’ancor più forte attività di prevenzione, effettuata anche attraverso un controllo capillare del territorio provinciale. Oltre 21 mila le persone che sono state controllate e, quindi, identificate. Dai dati pubblicati recentemente dal Sole 24 ore, la provincia di Enna risulta fra le prime quattro in Italia con il maggior livello di sicurezza. Questa azione di prevenzione ha fatto crescere in maniera considerevole la cosiddetta sicurezza percepita da parte del cittadino, che comincia a denunciare le estorsioni. è migliorato il rapporto con le Istituzioni. A settembre è stata inaugurata la sede dell’associazione Antiracket di Piazza Armerina. A breve lo stesso avverrà anche in altri due centri, a Regalbuto e Leonforte”.
Quali altre problematiche riscontra nel territorio?
“L’immigrazione. Quando mi sono insediato, nel gennaio 2014, in provincia di Enna, erano presenti appena cinquanta immigrati nei Cara. Nel volgere di soli sette mesi, sono passati a circa quattrocento. Adesso sono trecentoquindici, in seguito a spostamenti in altre strutture del Nord Italia. Nel frattempo sono stati auditi dall’apposita commissione che esamina le domande di asilo. Non sono mancati gli sforzi organizzativi su questo fronte. Le domande di asilo sono attualmente esaminate, per quanto riguarda gli immigrati che si trovano a Enna, dalla commissione di Trapani. La media dei tempi di audizione è di circa quattordici mesi, ma già dopo sette, otto mesi gli immigrati cominciano ad entrare in uno stato d’agitazione, a chiedere con insistenza e, spesso, con impazienza, quando saranno ascoltati. Ho chiesto al ministero dell’Interno l’istituzione di una sezione della commissione presso la prefettura di Enna ed è già stato firmato un decreto. La sede diverrà operativa dopo la firma, da parte del ministro, di un secondo provvedimento. Abbiamo già individuato i locali in cui si dovrà insediare. I tempi di permanenza degli immigrati potrebbero ridursi ad appena tre mesi e si potrebbero risparmiare circa duemilioni e seicentomila euro all’anno. Notevoli anche i vantaggi sul piano dell’ordine pubblico, sin da marzo”.
Cosa può dirci in merito all’utilizzo dei beni confiscati alla criminalità organizzata?
“C’è molto da dire su questo tema. Recentemente una villa è passata al Comune di Barrafranca per la realizzazione di una casa d’accoglienza per donne vittime di violenza. Trovati anche i finanziamenti, la gestione della struttura, la prima di tutta la provincia, potrebbe essere operativa dopo il 30 giugno e potrebbe nascere, sulla scorta di un’esperienza molto interessante maturata in provincia di Bologna, un consorzio tra tutti i comuni della Provincia. Ci sono anche altri beni sui quali si può lavorare. Ad esempio un’altra villa a Villarosa dove potrebbe trovare spazio anche una cooperativa di giovani disoccupati. Ci sono anche due terreni, per i quali si è già pensato a un bando. A breve, inoltre, tre appartamenti andranno a famiglie senza tetto, in difficoltà, rientranti in un’apposita graduatoria. Si è già in una fase piuttosto avanzata in questo senso”.
 
Quali obiettivi si pone di realizzare nel 2015?
“Una delle problematiche più grosse della provincia di Enna è quella della viabilità, che rappresenta un grosso freno allo sviluppo economico. Sulle strade c’è parecchio da lavorare. Mi sono impegnato, sin dall’inizio, a sollecitare l’esecuzione delle opere pubbliche programmate, contattando direttamente gli organi preposti e continuo a farlo. Inoltre, sul fronte delle discariche, in tema di rifiuti, si stanno adottando misure d’emergenza, ma bisogna andare avanti con la raccolta differenziata e il riciclo dei materiali, altrimenti ogni altra soluzione potrebbe rivelarsi insufficiente”.
Prosegue l’impegno sulla diffusione della cultura della legalità fra i giovani?
“Sicuramente. Mi sono recato di persona in diverse scuole della provincia di Enna, per incontrare direttamente gli studenti e discutere con argomenti di una certa rilevanza. Attenzioni puntate su diverse tematiche, dal bullismo allo spaccio di sostanze stupefacenti, problemi che vanno affrontati con grande determinazione. La risposta dei ragazzi è stata positiva e in questa direzione sono state avviate lodevoli iniziative congiunte, con il concreto e sostanziale coinvolgimento di associazioni e club service. Sinergie che possono rivelarsi preziose quando si punta al raggiungimento di risultati importanti”.

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