Segreto bancario, accordo Italia-Svizzera - QdS

Segreto bancario, accordo Italia-Svizzera

redazione

Segreto bancario, accordo Italia-Svizzera

martedì 24 Febbraio 2015

Scambio d’informazioni bancarie, tassazione transfrontalieri e Campione

MILANO – Italia e Svizzera hanno firmato ieri l’accordo che pone definitivamente fine al segreto bancario nel paese transalpino. La storica intesa è stata siglata a Milano, dopo tre anni di trattative, dal ministro del Tesoro Pier Carlo Padoan e dalla sua omologa svizzera, Eveline Widmer-Schlumpf.
 
Il protocollo prevede lo scambio di informazioni tra i due Paesi, automatico a partire dal 2017, mentre la Svizzera potrà uscire dalla black list dei Paesi considerati paradisi fiscali. È stata firmata anche una road mappa sulla tassazione dei lavoratori transfrontalieri e sulla questione di Campione d’Italia.
Il Protocollo modifica la Convenzione del 1976 e pone le basi per rafforzare la cooperazione tra i due Paesi e contrastare il fenomeno dell’evasione e dell’infedeltà fiscale. Le autorità fiscali italiane potranno così richiedere informazioni alla Svizzera, provocando la regolarizzazione spontanea dei capitali detenuti illegalmente.
I contribuenti potranno sanare le irregolarità pagando integralmente le imposte dovute, come prevede la legge sulla voluntary disclosure e usufruendo di un regime sanzionatorio più conveniente.
La road map delinea il percorso per la revisione dell’accordo sui frontalieri, superando quello attuale firmato nel 1974. Con il nuovo accordo viene prevista la reciprocità anche per i frontalieri svizzeri, mentre le imposte pagate saranno suddivise tra i due Stati, con un massimo del 70% delle tasse che spetterà allo Stato del luogo di lavoro.
 
Il carico fiscale totale dei frontalieri italiani rimarrà inizialmente invariato e successivamente, con gradualità sarà portato a livello degli altri contribuenti. Si prevede, infine, di individuare le migliori soluzioni pratiche per il Comune di Campione d’Italia, enclave italiana circondata dal territorio svizzero.
Dell’accordo non fa parte il tema dell’accesso al mercato dei fornitori di servizi finanziari, di interesse per la Svizzera. “Ci saranno ulteriori colloqui – ha detto Padoan con riferimento a questo argomento – poiché è un tema su cui fare progressi, ci stiamo lavorando”.
Il ministro delle Finanze svizzero, Widmer-Schlumpf, ha commentato l’accordo parlando di “un giorno importante per le relazioni bilaterali tra Italia e Svizzera. Malgrado le divergenze degli anni scorsi ora ci siamo ravvicinati, le relazioni bilaterali beneficeranno di nuovo slancio e fiducia”.
Per il ministro Padoan, l’accordo “va nella direzione della loro eliminazione. Per loro sarà sempre meno conveniente e più difficile resistere allo scambio di informazioni”.
“Non è solo l’accordo tra Italia e Svizzera che cambia le cose – ha aggiunto – perché tutto il mondo sta cambiando nella lotta all’evasione fiscale. Con la crisi del 2008 il G20 ha accelerato questo programma nell’ambito dell’Ocse e tutti i Paesi hanno adottato un sistema di scambio multilaterale di informazioni”.
Riguardo ai fenomeni di elusione fiscale all’interno della stessa Unione europea, Padoan ha aggiunto: “Nella Ue il tema fiscale è molto alto in agenda. I fenomeni di elusione sono via via aggrediti. Sono abbastanza ottimista che l’agenda fiscale migliori progressivamente sulle regole di base.
Quanto alle ricadute per l’Italia, il ministro del Tesoro ha confermato che per le finanze pubbliche “ci saranno benefici”, ma ha preferito non fare previsioni a lungo termine. Introduciamo un terreno di trasparenza tra il contribuente e l’amministrazione, per gestire la questione fiscale in maniera più amichevole”.
Il ministro ha anche annunciato che l’Italia firmerà nei prossimi giorni un accordo con il Liechtenstein, analogo a quello con la Svizzera. “L’accordo – ha spiegato Padoan – sarà firmato, prima della scadenza del 2 marzo fissato dalla legge per aderire alla voluntary disclosure”. La sigla sull’intesa è già in calendario per il prossimo 26 febbraio.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017