Chiari i dati analizzati dalla Corte dei Conti, che certificano il fallimento di molte amministrazioni siciliane. Enti siciliani sommersi da debiti fuori bilancio, gravi disavanzi e squilibri effettivi
PALERMO – La Relazione della Corte dei Conti sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2013 degli Enti territoriali ha certificato ancora una volta la crisi dei Comuni siciliani. Essi presentano squilibri molto elevati e lo si evince in particolare dall’importo dei debiti fuori bilancio, che nel 2013 hanno superato i 100 milioni di euro (la terza peggior regione d’Italia dopo Campania e Basilicata).
A tutto ciò occorre poi aggiungere i debiti ancora da riconoscere, nonché i fondi vincolati, i fondi di finanziamento, le spese in conto capitale, i fondi di ammortamento. Tutte voci che gravano sul bilancio comunale e che, anche di fronte a un formale avanzo di amministrazione, si traducono alla lunga in un grave squilibrio effettivo dei conti.
Così, senza risorse per lo sviluppo, la crescita resta soltanto un sogno.