Il Senato l’ha recepita dal 1° gennaio 2012 per chi andava in pensione, l’Ars solo dal 2015. La Regione valuta ancora. Violato il principio di uguaglianza, autonomia a difesa dei privilegiati
Tra scivoli e rinvii all’Assemblea regionale siciliana la riforma delle pensioni, denominata Fornero dal cognome del ministro che l’ha battezzata nel 2011, si applica definitivamente solo da due mesi. Alla Regione ancora peggio. A tutt’oggi, infatti, c’è chi va in pensione con l’applicazione ancora del metodo di calcolo retributivo, almeno per metà importo, e non in base ai contributi versati.
La riforma Fornero è intervenuta anche sull’età per andare in pensione. In generale, anche se definitivamente dal 2018, bisogna avere compiuto 66 anni. Invece all’Assemblea regionale è successo che un burocrate apicale dell’amministrazione è andato in pensione addirittura a 53 anni con il metodo contributivo. Come mai? Grazie all’abuso dell’autonomia speciale che ha reso possibile una finestra questa estate.