Valutazione ambientale strategica nel mirino della Commissione Ue - QdS

Valutazione ambientale strategica nel mirino della Commissione Ue

Rosario Battiato

Valutazione ambientale strategica nel mirino della Commissione Ue

mercoledì 04 Marzo 2015

Probabile difformità con una direttiva del 2001, a rischio ci sarebbe il processo di partecipazione dei cittadini. Risposta all’interrogazione di Corrao (M5S): “Aperto procedimento di indagine formale”

PALERMO – Sicilia ancora nel mirino dell’Europa. A ingrossare il fascicolo relativo ai procedimenti dell’Ue verso l’Isola, che già vanta procedure di infrazione per depurazione, rifiuti e inquinamento atmosferico, ci sarebbe l’avvio di un procedimento di indagine formale della Commissione europea nei confronti delle autorità italiane e della Regione siciliana per presunta difformità con la direttiva 2001/42/CE della deliberazione della giunta regionale per il “Regolamento Vas”, n.119 del 6 giugno 2014, cioè la valutazione ambientale strategica. Da approfondire, secondo la Commissione, il passaggio che riguarda la partecipazione al processo decisionale nell’approvazione dell’importante strumento di controllo ambientale.
A rivelare questa ulteriore macchia nera del pessimo curriculum isolano è stato l’eurodeputato Ignazio Corrao del M5S, che ha riportato la risposta fornita da Bruxelles alla richiesta di chiarimenti sull’applicazione delle procedure di “valutazione ambientale strategica” emanate dall’Europa nel 2001 “e fino ad ora – ha riportato Corrao – troppo spesso disattese”.
Tutto comincia con l’interrogazione parlamentare del 22 gennaio in cui l’esponente stellato lamentava un passaggio normativo che di fatto trasformava “la Vas in verifica formale, inefficace e incapace di conseguire conoscenza, partecipazione e accesso alla giustizia secondo la convenzione di Aarhus”. La risposta Karmenu Vella, Commissario europeo per l’ambiente, a nome della commissione europea, riporta che “sulla base delle informazioni fornite dall’onorevole deputato, la Commissione ha avviato il procedimento di indagine formale”. In particolare si legge una richiesta “alle autorità italiane dei chiarimenti in merito alla conformità della deliberazione della giunta regionale della Regione Sicilia n. 119 del 6 giugno 2014 con la direttiva 2001/42/CE sulla valutazione degli impatti ambientali di determinati piani e programmi”. La direttiva in questione, che fa riferimento alla “valutazione degli effetti di determinati piani e programmi sull’ambiente”, del resto riporta diversi riferimenti al coinvolgimento del pubblico in termini di informazione e partecipazione al processo.
“La Commissione Europea – ha proseguito l’eurodeputato alcamese – conferma le nostre perplessità sulla compatibilità di un regolamento del Governo regionale che azzera il ruolo di chi vuole difendere ambiente, salute e paesaggio e che vanifica del tutto la partecipazione dei cittadini al processo decisionale per i piani urbanistici”. Per l’europarlamentare “gli interessi in gioco sono enormi quando si parla di piani regolatori e altri strumenti urbanistici e la partecipazione in sede di Vas è una difesa per gli interessi della collettività”.
La Vas è un processo che riguarda piani o programmi che possono avere impatti significativi sull’ambiente e sul patrimonio culturale e comprende “lo svolgimento di una verifica di assoggettabilità, l’elaborazione del rapporto ambientale, lo svolgimento di consultazioni, la valutazione del piano o del programma, del rapporto e degli esiti delle consultazioni, l’espressione di un parere motivato, l’informazione sulla decisione ed il monitoraggio”. Rosario Crocetta, poco meno di un anno fa, su proposta dell’assessorato al Territorio e ambiente, aveva aggiornato il vecchio modello metodologico che era stato approvato nel giugno del 2009 e che aveva che era stato modificato dall’abrogazione di alcuni articoli e dalla necessità di un provvedimento di natura regolamentare.

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