Obesità infantile, allarme nel Mezzogiorno - QdS

Obesità infantile, allarme nel Mezzogiorno

Serena Giovanna Grasso

Obesità infantile, allarme nel Mezzogiorno

mercoledì 04 Marzo 2015

Okkio alla salute: influente il livello di istruzione dei genitori, il 55% delle madri dei minori in sovrappeso non riconosce il problema. Verdura e frutta ai minimi termini, solo il 33% fa sport con regolarità (almeno due volte a settimana)

PALERMO – Chi ben comincia è a metà dell’opera. Così infatti anche per lo stato di salute. Si tratta di un lungo cammino, necessario da intraprendere sin da piccolissimi in famiglia e a scuola. Riferendoci allo stato di sovrappeso e di obesità, sono numerosi gli studi ad aver rilevato come eccessi ponderali di questo tipo sviluppati durante l’infanzia tendono a permanere anche in età adulta, favorendo lo sviluppo di gravi patologie quali le malattie del cuore e cerebrovascolari, il diabete di tipo due e alcuni tipi di tumori. Finalizzata alla riduzione dell’insorgenza di queste gravi complicanze è l’attività di sensibilizzazione portata avanti negli ultimi anni dall’Organizzazione mondiale per la sanità e dal Sistema sanitario nazionale.
Nonostante ciò, ancora troppo numerosi sono i casi di obesità e sovrappeso riscontrati nel Mezzogiorno, in particolar modo in Sicilia.
Preoccupa abbastanza la situazione descritta da Okkio alla salute, ovvero il sistema di controllo promosso dal ministero della Salute e dal Centro per il controllo e la prevenzione per le malattie e coordinato dall’Istituto superiore di sanità.
Infatti, secondo quanto emerso dall’indagine effettuata su un discreto campione di scuole elementari, precisamente al terzo anno, la Sicilia nel 2013 è stata la settima regione per maggiore incidenza di bambini tra gli otto e i nove anni di età in stato di sovrappeso e obesità: per la precisione, il 24,1% della popolazione scolastica siciliana di questa fascia è in sovrappeso, mentre il 13,4% è obesa (il valore medio a livello nazionale si attesta rispettivamente a 22,2% e 10,6%). Valori peggiori ai nostri sono stati conseguiti esclusivamente da regioni meridionali, ossia Campania, Puglia, Molise, Abruzzo, Basilicata e Calabria.
Considerando la prevalenza di bambini in sovrappeso o obesi di età compresa tra gli 8 e i 9 anni e riportando la medesima prevalenza a tutto il gruppo di bambini della fascia d’età 6-11 anni residenti nell’intera regione, è possibile stimare un numero di bambini in eccesso ponderale pari a 113.549, di cui 30.057 solo obesi. Dunque, una porzione non affatto trascurabile di popolazione destinata molto spesso ad incorrere nelle patologie sopra citate.
A livello provinciale sono Agrigento (26,3%), Catania (26,6%), Messina (25,7%) e Siracusa (25,9%) le città con i livelli superiori rispetto alla media siciliana di bambini in sovrappeso. Mentre, per quel che riguarda l’obesità sono Enna (19%), Agrigento (16,3%), Caltanissetta (15,4%), Catania (14,5%) e Messina (13,7%) le province con l’incidenze superiori alla media dell’Isola.
In Sicilia, i bambini affetti da eccessi ponderali sono molto più numerosi nei piccoli centri cittadini e nei nuclei familiari in cui i genitori hanno un basso livello di istruzione. Infatti, spesso i genitori con licenza elementare o media sono tendenzialmente incapaci di indirizzare i figli verso un corretto stile di vita, composto da una sana alimentazione unita ad una regolare attività fisica.
 
Altrettanto frequenti sono i casi in cui i genitori con bassi livelli di istruzione sono incapaci di riconoscere il problema dei figli: nella nostra regione  il 55% delle  madri di bambini in sovrappeso e il 14% delle madri di bambini obesi ritiene che il proprio figlio sia normopeso.
Con le opportune conoscenze, è possibile limitare la portata del fenomeno. Tutto inizia in famiglia, stimolando il consumo da parte del bambino di cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, limitando il consumo di cibi grassi e di bevande zuccherate e gasate e promuovendo attività sportiva e giochi all’aperto. Non dimentichiamo neppure l’importanza della colazione, uno dei pasti principali che consente di incamerare tutte le energie necessarie per affrontare la giornata, consumata correttamente solo dal 48% dei bambini siciliani, mentre il 17% salta il pasto e per il 35% non è adeguata.
Passando al consumo di frutta, i genitori riferiscono che solo il 26% dei bambini ne consuma da due a tre porzioni al giorno, il 40% ne consuma una sola, mentre il 32% dei bambini mangia frutta meno di una volta al giorno o mai nell’intera settimana. Non va di certo meglio per quel che riguarda il consumo di verdura: stavolta il tasso di bambini che sono soliti consumare tra le due e le tre porzioni scende all’8%, il 24% ne consuma una sola porzione al giorno e ben il 68% mai nell’intera settimana.
Risulta essere esattamente ribaltata la percentuale di consumo di bevande gasate e zuccherate: addirittura nel 17% dei casi i bambini ne fanno ricorso più volte nel corso del giorno e il 26% una volta al giorno. Dunque, un regime alimentare scorretto come quello appena descritto, in assenza di attività fisica, si trasforma immediatamente in accumulo calorico. Secondo quanto riferito dai genitori, poco più di tre bambini su dieci (33%) praticano almeno un’ora di attività fisica per due giorni la settimana, il 15% neanche un giorno e un ulteriore 15% da cinque a sette giorni.
Dunque, è questo il mix letale che permette il rapido incremento dei fenomeni di obesità e sovrappeso. Alla luce di quanto finora affermato, chiare sono le direzioni di intervento da intraprendere all’interno dell’istituzione scolastica e familiare, volte al potenziamento dell’educazione alimentare e promozione dell’attività fisica.
 


“Mangia bene, cresci bene” campagna Moige nelle scuole
 
CATANIA – L’istituto comprensivo “Livio Tempesta” ospiterà domani un nuovo open day del progetto “Mangia bene, cresci bene”. L’iniziativa punta a sensibilizzare ragazzi e adulti sulle buone pratiche alimentari e l’adozione di stili di vita salutari. L’incontro previsto presso la sede di via Gramignani, sarà tenuto dal dott. Giovanni Scornavacca.
La campagna promossa dal Moige (Movimento genitori) è realizzata con il patrocinio scientifico di SIPPS – società italiana di pediatria preventiva e sociale e di Amiot – associazione medica italiana di omotossicologia e in collaborazione con Guna Spa.
Dall’indagine “L’obesità infantile: un problema rilevante e di sanità pubblica” (2015), a cura dell’Osservatorio del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’università “Milano Bicocca”, che raccoglie le principali ricerche nazionali ed internazionali in materia di alimentazione, emerge che l’Italia è uno dei Paesi europei più colpiti dal fenomeno dell’obesità infantile: nel nostro paese la prevalenza di sovrappeso in età pediatrica supera di circa 3 punti percentuali  la media Europea.
In ambito continentale obesità e sovrappeso prevalgono tra i minori dei paesi mediterranei (con percentuali che oscillano tra il 20 e il 36%), piuttosto che in quelli del nord Europa (tra il 10 e il 20%). Anche in Italia – come scriviamo nell’articolo sopra, prendendo come riferimento i dati di Okkio alla salute – il fenomeno ricalca le stesse differenze geografiche, con percentuali che vanno dall’8,2% al Nord, al 9,3% del Centro fino al 15,2% del Sud. La regione più colpita dal fenomeno è la Campania, dove 1 bambino di terza elementare su 2 è obeso o in sovrappeso.
“La sana alimentazione è un aspetto centrale nell’educazione dei nostri figli. Contenere il consumo di snack, promuovere corretti stili di vita e sport all’aria aperta, adottare una dieta varia ed equilibrata sono alcune accortezze per combattere l’obesità ed evitare rischi per la salute dei nostri ragazzi”. Così Maria Rita Munizzi, presidente nazionale Moige – movimento genitori.
Tra febbraio e maggio, “Mangia bene, cresci bene” attraverserà tutta Italia. Prenderanno parte al progetto 379 scuole, suddivise tra medie ed elementari, per un totale di circa 40.000 studenti e 75.000 genitori coinvolti. In ciascun istituto, i docenti e i medici di Amiot terranno degli incontri formativi sulla sana alimentazione e distribuiranno un kit didattico a ragazzi e genitori.

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