Trasporti, Sicilia letteralmente a pezzi - QdS

Trasporti, Sicilia letteralmente a pezzi

Rosario Battiato

Trasporti, Sicilia letteralmente a pezzi

venerdì 06 Marzo 2015

Tpl ancora in attesa dei contributi regionali del 2014, sono a rischio 8mila posti di lavoro e i collegamenti interni. Ancora ombre sul futuro dell’area dello Stretto tra rottura di carico e traghettamento veloce

PALERMO – L’Isola del trasporto continua a spezzarsi. All’interno vacillano i collegamenti del trasporto su gomma, ancora in agitazione in attesa dei contributi regionali, mentre all’esterno si fatica a fare chiarezza sul futuro assetto che riguarda l’area dello Stretto.
Mercoledì scorso la commissione Trasporti all’Ars ha affrontato il tema della continuità territoriale per i treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia. Un lungo dibattito iniziato qualche mese fa con la prima comunicazione del nuovo orario estivo varato dal gruppo Fs, che aveva previsto la contrazione del numero di collegamenti a lunga percorrenza tra Isola e continente, e proseguito tramite diverse tappe.
 
Le più importanti sono state il comunicato congiunto di febbraio dell’assessore Pizzo e dell’ad del gruppo Fs Italiane, Michele Mario Elia, in cui si scongiurava la soppressione delle corse e si prevedevano inoltre “possibili azione di miglioramento per ridurre sensibilmente i tempi di percorrenza delle tratte interne e dei treni a lunga percorrenza da e per la Sicilia” e la successiva, e apparentemente contraddittoria, risposta del sottosegretario De Caro a un’interrogazione alla Camera del 26 febbraio in cui si legge che il governo sta valutando un piano per la “rottura di carico tra Villa S.G. e Messina per dirottare i passeggeri, a piedi, sui mezzi veloci”.
Una grande confusione che Valentina Zafarana, deputata pentastellata, avrebbe voluto dirimere proprio nell’incontro in commissione invitando tutti gli attori principali. Così non è stato. Per Giosuè Malaponti, comitato pendolari siciliani – ciufer, l’assenza dei dirigenti di Rete Ferroviaria Italiana e Bluferries “fa decadere quanto dichiarato dal gruppo Ferrovie dello Stato Italiane su Fsnews.it”.
 
L’incontro sarà ricordato soprattutto per la “cravatta” mancata del sindaco Accorinti, che non è stato ammesso in quanto il protocollo dell’Ars prevede una rigida etichetta in fatto di vestiario, e per l’abbandono in solidarietà di Leoluca Orlando, presidente dell’Anci siciliana. Per Malaponti “il presidente Orlando, può ancora riparare alla défaillance di ieri scrivendo in maniera chiara e decisa quella risposta che il ministro Lupi attende dagli Enti Locali Siciliani per far decadere questo strano e assurdo progetto di isolamento della Sicilia”.
Un nulla di fatto confermato dalle segreterie regionali che in una nota hanno riportato la presenza del responsabile siciliano di Trenitalia e dell’assessore Pizzo, confermando la loro contrarietà alla “riduzione dei servizi ferroviari nell’ipotesi di sostituzione con i servizi marittimi veloci con conseguente rottura di carico”.
In questo caos trasporti, non si può dire che gli spostamenti interni godano di una vita migliore. La Fit Cisl, si legge in una nota diffuso sul sito cislsicilia.it, ha realizzato la mappatura delle aziende in difficoltà a causa dei ritardi dei contributi regionali alle aziende del settore del Trasporto pubblico locale. Mancano le tre rate dei pagamenti del 2014 e a rischio ci sono 8mila posti di lavoro. Il quadro che si comincia a delineare, hanno spiegato Mimmo Perrone segretario responsabile di presidio Fit Cisl e Salvatore Girgenti, responsabile regionale area contrattuale Tpl, sembra poco rassicurante: “alcune aziende hanno già avviato licenziamenti come la Adranone di Sambuca di Sicilia che ha già comunicato la decisione a due autisti, la ditta Giordano di Monreale non paga gli stipendi da otto mesi, da sei mesi attendono le somme i lavoratori della ditta Vincenzo Cuffaro di Agrigento”.

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